“Santità, ciò che ci spaventa sono i suoi amici”

Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) scrive a papa Francesco riguardo le sue parole rilasciate alla Comunità di Sant’Egidio.

di Marco Tosatti (13-03-2018)

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri mattina, non appena letti i giornali, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ci ha inviato una lettera aperta diretta al Pontefice regnante. Ieri è stata una giornata un po’ complicata per chi gestisce Stilum Curiae, e la pubblichiamo solo oggi, con mille scuse all’autore e a vori lettori. […]

Gentile dottor Tosatti, ho letto il messaggio di Papa Francesco dato ieri a Sant’Egidio. In sintesi dice che il diverso, lo straniero non è nostro nemico, non dobbiamo avere paura, nessuno deve essere più straniero, dobbiamo continuare ad aprire corridoi umanitari, i poveri sono il nostro tesoro, ma soprattutto basta paura per lo straniero, il diverso, è una malattia (titola Repubblica il 12marzo). Le chiedo di pubblicare la seguente lettera aperta (e inutile) per il Papa.

Santità, deve rasserenarsi, noi non abbiamo paura dello straniero o del diverso, sia paziente e misericordioso con me se oso dirle che (in tal senso) noi abbiamo paura di Lei e di chi la circonda. Perché è lei che ci ha insegnato ad avere paura dei diversi. Le ricordo che ci ha insegnato ad avere paura di chi lei considerava diversi e per lei stranieri, come il card. Caffarra, il Card. Brandmüller, il Card. Burke, tanto che lei ha temuto persino di rispondere alle loro suppliche. Per non parlare della paura che ci ha insegnato ad avere verso un cardinale proveniente dalla Guinea, come Sarah, o di un altro cardinale tedesco come Mueller o della paura che ha manifestato verso i Francescani dell’Immacolata, o verso altri che per Lei erano “diversi”, stranieri. Perciò, mi creda, la nostra paura dell’immigrato è minima rispetto alla paura che abbiamo di chi la circonda e la consiglia, abbiamo paura di Paglia, di Galantino, di Spadaro, di Coccopalmerio, di Ravasi, di Marx, di Sorondo. Ma chi le ha detto che noi abbiamo paura di confrontarci, di essere solidali, di dialogare ? Noi lo facciamo da sempre secondo gli insegnamenti di Gesù Cristo. Ma nessuno dei suoi consiglieri, neppure il fondatore di Sant’Egidio, Riccardi, le ha mai spiegato come nasce il processo di immigrazione, chi l’ha voluto e pianificato? Chi ne sta traendo vantaggi? La turberebbe Santità, scoprire che è stato concepito e pianificato al fine di imporre un “sincretismo religioso” per relativizzare la troppo dogmatica fede cattolica? Le hanno mai fatto leggere ciò che hanno scritto negli ultimi anni fa i segretari dell’ONU, Kofi Annan e Ba-Ki moon? Mi perdoni l’ardire Santo Padre, ma ora capisce quindi di chi, e perché, abbiamo paura?

Imploro la Sua Benedizione. Romana Vulneratus Curia.

(fonte: marcotosatti.com)

2 pensieri riguardo ““Santità, ciò che ci spaventa sono i suoi amici”

  1. Padre Pio fu invece perseguitato e le profezie della Salette e di Fatima furono disprezzate e nascoste al mondo.
    Ora attendiamo il trionfo della Madonna, che ci porterà a Gesù Cristo insieme alla venuta dei due profeti, che ricondurranno i figli ai padri ed i padri ai figli.

    "Mi piace"

  2. Jorge Bergoglio per il quale tutti i giorni prego perché si converta alla fede di Gesù Cristo e che non confonda più la Sua Chiesa, è, con pochi dubbi, uno dei principali massoni attuali.
    E’ lui che vuole il sincretismo, non la conversione dei pagani, la missionarietà della chiesa, ecc. ma l’accoglienza per fare dell’umanità una gran polenta da minipimer.

    "Mi piace"

Lascia un commento