Sanchez Sorondo e Paolo Rodari: quando si parla a sproposito

Un vescovo e un vaticanista ex seminarista che non sanno quel dicono…

di Francesco Agnoli (03-06-2017)

Il numero uno vaticano della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, il vescovo e teologo argentino Marcelo Sanchez Sorondo, è intervenuto con inaudita decisione: la scelta di Trump sugli accordi di Parigi è “un disastro ma è anche del tutto antiscientifica”.

Sanchez Sorondo

Alla domanda del giornalista di Repubblica, il vaticanista Paolo Rodari: “Un tempo era la Chiesa cattolica a sostenere tesi che poi la scienza ha battezzato fasulle. Oggi, paradossalmente, è l’opposto”, Sorondo ha ritenuto opportuno fingere che davvero la Chiesa cattolica continui a meritare questi sommari processi storici, imbastiti sul giornale di Odifreddi e Augias, da un giornalista non propriamente ferrato sul tema in questione.

Così non ha colto l’occasione per rammentare all’ex seminarista Rodari – il quale difficilmente un po’ di anni fa, quando scriveva sul Foglio avrebbe fatto certe domandine così ben impostate per compiacere i nuovi colleghi-, che la Chiesa ha donato alla scienza le università e un numero enorme di scienziati ecclesiastici, come Spallanzani, Mendel, Lemaitre, Mercalli, e via dicendo (vedi ad esempio).

Sorondo ha infatti risposto così: “Purtroppo è così. Non ammettere che non è necessario né imprescindibile fare affidamento sul carbone e sul petrolio è come sostenere che la terra non è rotonda. Un’assurdità motivata soltanto dalla necessità di fare soldi…” (qui).

Viene da chiedersi anzitutto perché Sorondo accenni al tema della rotondità della Terra, lasciando quasi intendere si tratti di una delle “tesi fasulle” cui accenna, a casaccio, il Rodari, dal momento che questa idea non fu mai sostenuta dalla Chiesa stessa, come ebbe a raccontare, per esempio, proprio su Repubblica, Umberto Eco (lui era un laico, non doveva essere sempre servile verso la vulgata come amano essere certi cattolici); in secondo luogo perché non abbia mai usato toni analoghi per definire veri disastri davvero antiscientifici come l’ideologia gender, l’utero in affitto, le cure ormonali per fermare la crescita della sessualità dei bambini… Non si tratta forse di disastri anti-umani? Non esiste anche una ecologia umana?

Infine, ci si chiede, senza proporre una risposta definitiva, senza prendere parte nè alla demonizzazione della scelta di Trump, né alla santificazione della medesima, se davvero Sorondo e Rodari hanno sul clima certezze dogmatiche che la comunità scientifica non possiede, non essendo affatto unanime riguardo al riscaldamento globale e alle sue cause antropiche.

Solo per stare in Italia ritengono molto dubbia, al contrario, la posizione di certi dogmatici sostenitori del riscaldamento globale premi Nobel per la Fisica come Carlo Rubbia (qui), scienziati di fama mondiale come Antoniono Zichichi (qui), il climatologo Franco Prodi (qui), il decano dei geologi italiani Gianbattista Vai (qui).

Paolo Rodari

Postilla sul giornalista Paolo Rodari: nell’intervista a Sorondo, Rodari si dimostra preoccupato per il cambiamento climatico. Si tratta di una preoccupazione recente. Il Foglio, su cui ha scritto per anni, prima di passare a Repubblica, lo ha sempre negato. Anzi è stato l’unico giornale a fare su questo una battaglia decisa e duratura. Non ricordo insurrezioni di Rodari, al riguardo; ma del resto, anche le sue idee sulla Chiesa erano diverse, o almeno, così apparivano.

Può darsi che tutto si spieghi semplicemente con le frequentazioni: chi ha scritto libri con Tornielli, quanto a salti mortali ha tutto il diritto a sentirsi, sempre, un pivellino.

Notare l’articolo del Foglio (qui): un attacco a Repubblica, facendo leva su un suo articolo quasi negazionista. Rodari quando scriveva su Il Giornale (qui) e intervistava volentieri mons. Negri (o mons. Camisasca), in auge, allora, entrambi, sia sui giornali vicini al PDL che in CL, perché amici di Benedetto XVI.

(fonte: libertaepersona.org)

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