Ratzinger ha corretto gli errori e vanificato i tentativi dei modernisti di falsificare il Vaticano II, contrapponendo «alla loro ermeneutica della rottura la sua ermeneutica della continuità». La maggior parte dei teologi tedeschi lo odia anche perché Benedetto «ha preteso una de-mondanizzazione della Chiesa». La Bussola intervista lo storico Michael Hesemann, amico personale di Ratzinger.
Continua a leggere “«Benedetto XVI ha strappato il Concilio dalle grinfie dei modernisti»”Tag: ermeneutica della rottura
L’eredità di Benedetto: proseguire nella ricostruzione post conciliare
L’eredità di Benedetto XVI consiste nel riprendere in mano l’intera questione del concilio e del post-concilio da dove egli l’ha lasciata, proseguendo nel fermo delle tendenze dissolutrici e proseguendo nella ricostruzione. Per Francesco invece il dibattito su concilio e post-concilio è finito e la Chiesa è ancora in posizione di conservazione e non di uscita. Il caso della Messa antica lo dimostra. Ma la moltitudine di fedeli che si è riversata a Roma per Papa Ratzinger mostra che il suo lascito appartiene all’epica religiosa. Francesco non potrà non confrontarsi con essa.
Continua a leggere “L’eredità di Benedetto: proseguire nella ricostruzione post conciliare”I due Papi e il mistero della Chiesa
Oggi, a tutto ciò che ha fatto Benedetto XVI negli otto anni del suo regno si sovrappone la memoria di ciò che egli non ha fatto nel decennio trascorso, dominato dall’immagine di due Pontefici che vengono presentati dai mass-media in quasi simbiotica sintonia. Eppure…
Continua a leggere “I due Papi e il mistero della Chiesa”Benedetto XVI, quello che i media non dicono. O certamente non celebrano
Oggi incensato, Ratzinger in realtà è stato avversato e detestato da molti che oggi lo commemorano. Anche nella Chiesa. Ripasso di ecclesialmente scorretto.
Continua a leggere “Benedetto XVI, quello che i media non dicono. O certamente non celebrano”Mons. Marchetto: Il Concilio Vaticano II va letto nella continuità della Chiesa
L’11 ottobre ricorrono i 60 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II: sia Giovanni XXIII che Paolo VI hanno sempre detto con chiarezza che volevano un rinnovamento che meglio valorizzasse la dottrina, precisa e immutabile. Una pastorale senza dottrina è inconcepibile, è lontana dalla Tradizione cattolica. E non si può dire di accogliere il Concilio se non si rispettano i documenti prodotti. Alla Nuova Bussola Quotidiana parla l’arcivescovo Agostino Marchetto, il più importante storico del Concilio.
di Nico Spuntoni (10-10-2022)
L’11 ottobre 1962 veniva aperto nella Basilica di San Pietro il Concilio Vaticano II che si sarebbe poi concluso l’8 dicembre 1965. Nel discorso d’inaugurazione, Giovanni XXIII chiarì il compito che affidava ai 2540 Padri Conciliari, dicendo loro: “Occorre […] che l’intera dottrina cristiana, senza toglierne alcuna parte, in questo nostro tempo sia ricevuta da tutti con nuovo slancio. Occorre che questa dottrina certa e immutabile, alla quale si deve mostrare…
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Cosa significa rifiutare il Vaticano II?
La continua battaglia sul Vaticano II sembra riguardare più un’idea del Concilio e la sua attuazione, piuttosto che concentrarsi sulla sua effettiva legittimità.
di R. Jared Staudt (07-07-2022)
Il Concilio Vaticano II (1962-65) è stato un concilio ecumenico unico nel suo genere. I venti precedenti erano stati convocati per affrontare particolari crisi dottrinali o ecclesiali, mentre Giovanni XXIII convocò il Vaticano II per definire un nuovo programma pastorale per affrontare il mondo moderno. Non si trattava di una crisi particolare ma di una crisi generale, incentrata sulla ricerca di un nuovo modo di trasmettere la vita cristiana nel mondo moderno.
All’indomani del Concilio, sia l’ala progressista che quella tradizionale lo considerarono rivoluzionario, una netta rottura con la prassi precedente della Chiesa. Non ha aiutato il fatto che gli anni Sessanta fossero un periodo di grande fermento culturale, che ha alimentato il fuoco della confusione e della disaffezione nella Chiesa.
Papa…
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Il palese “non sequitur” liturgico di Papa Francesco
Tutte le contraddizioni della lettera apostolica Desiderio desideravi.
Continua a leggere “Il palese “non sequitur” liturgico di Papa Francesco”Andare oltre il Vaticano II
Come risolvere un problema come il Vaticano II?
Abbiamo tradotto un’interessante e condivisibile analisi sul Vaticano II del giornalista americano Eric Sammons.
di Eric Sammons (03-05-2021)
Come risolvere un problema come il Vaticano II?
Anche se forse non è così orecchiabile come il classico brano Sound of Music, ma questa domanda è molto più complessa del tentativo di sposare la futura baronessa von Trapp. I cattolici hanno discusso sul Concilio ancora prima che terminasse nel 1965.
Anche se aveva lo scopo di introdurre la Chiesa nel mondo moderno, non c’è dubbio che il Vaticano II – e come interpretarlo correttamente – sia il problema più controverso nella Chiesa di oggi. E l’acceso dibattito non mostra segni di cedimento. Forse, però, è ora di andare oltre il Concilio.
Per i cattolici liberali, il Vaticano II rappresentava la libertà; in particolare, libertà dal passato. Invece di essere vincolata ai dogmi e alle pratiche delle generazioni precedenti, il Vaticano…
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Il Concilio Vaticano II. Riforma o rivoluzione? Tavola rotonda con Roberto de Mattei
Il Concilio Vaticano II avrebbe dovuto portare, nelle speranze dei papi e dei padri conciliari, una stagione di prosperità e serenità alla Chiesa, invece fu proprio Paolo VI, il pontefice che lo chiuse, che solo pochi anni dopo dovette ammettere che era cominciata l’epoca più difficile del cattolicesimo. Ma com’è stato possibile tutto questo? La moderata riforma che la maggioranza dei vescovi di allora auspicava è degenerata in una disastrosa rivoluzione. Di questo e altro parliamo con il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e direttore di Corrispondenza Romana, nonché autore di tante valorose opere cattoliche, tra cui il celeberrimo Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta.
In occasione del Santo Natale di quest’anno, naturalmente oltre che queste libro, suggeriamo anche di regalare qualche opera delle Edizioni Fiducia, diretta dal prof. de Mattei, che propone tantissime opere di spiritualità.
La svolta antropologica del Vaticano II. Conferenza di P. Serafino M. Lanzetta
A distanza di 55 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II (07-12-1965), qual è la situazione nella Chiesa cattolica? È arrivata la primavera che Giovanni XXIII e Paolo VI auspicavano? Inoltre, qual è stato il centro dell’insegnamento del XXI concilio ecumenico, Dio o l’uomo? Di questo ed altro parla in questa conferenza P. Serafino M. Lanzetta.
Il 7 dicembre 2020 ricorre il 55° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Nell’allocuzione finale, Paolo VI mise in risalto il paradigma della spiritualità del Concilio, individuandolo nella storia del Samaritano. Al centro di quel discorso c’era il «nuovo umanesimo» conciliare e la svolta della Chiesa «verso la direzione antropocentrica della cultura moderna». Questo diceva il Papa tenendo a mente Gaudium et spes approvata proprio poco prima, in cui il discorso è rivolto all’uomo, cardine di tutta l’esposizione. Trattazione ahimè più sociologica che teologica, come rimproverato perfino da Karl Rahner. Dopo 55 anni, dovremmo chiederci se con questo approccio antropologico/antropocentrico abbiamo davvero scoperto Cristo partendo dall’uomo o se invece siamo rimasti ancorati solo all’uomo, ma poi per perderlo di vista e occuparci di altro.
Per approfondire l’argomento consigliamo anche la lettura di due libri di P. Lanzetta sull’argomento: Iuxta Modum. Il Vaticano II riletto alla…
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