Lettera aperta ai vescovi della Chiesa cattolica.
di Aldo Maria Valli (01-05-2019)
Cari lettori di Duc in altum, sottopongo alla vostra attenzione la Lettera aperta ai vescovi della Chiesa cattolica, inviata da un gruppo di sacerdoti e studiosi che accusano il papa regnante del delitto canonico di eresia e sollecitano i pastori “ad assumere le misure necessarie per affrontare la grave situazione che implica la presenza di un papa eretico”.
Il testo è stato pubblicato in italiano ed è disponibile anche in inglese, francese, spagnolo, tedesco e olandese.
L’iniziativa, spiegano i promotori, intende porsi in continuità con la Correctio filialis de heresibus propagatis del settembre 2017 e la Dichiarazione di fedeltà del settembre 2016.
Tra i firmatari troviamo il domenicano padre Aidan Nichols e i professori John Rist e Claudio Pierantoni.
Padre Nichols è uno dei più conosciuti teologi del mondo anglosassone, autore, fra gli altri, di libri su Hans Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger.
Il professor Rist, studioso di filologia classica e storia della teologia, ha insegnato nell’Università di Toronto, all’Augustinianum di Roma, nella Catholic University of America, nell’Università di Aberdeen e nell’Università Ebraica di Gerusalemme.
Il professor Pierantoni, già docente di storia della Chiesa e patrologia nell’Università Cattolica Pontificia del Cile, è docente di filosofia medievale nell’Università del Cile.
La lettera, dicono inoltre i firmatari, è stata pensata e realizzata in accordo con quanto stabilisce il Codice di diritto canonico:
“In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, i fedeli hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” [CIC 1983, can. 212 § 3].
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I sacerdoti e gli studiosi che desiderassero firmare la Lettera aperta possono inviare il loro nome e le credenziali agli organizzatori, a questo indirizzo: openlettertobishops@gmail.com.
Chi desidera unirsi all’appello può farlo qui.
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(fonte: aldomariavalli.it)