L’Amoris Laetitia e quel “di più” che viene del Maligno

Trascrizione e video della conferenza di presentazione del libro Esortazione o rivoluzione? Tutti i problemi di Amoris Laetitia, alla presenza dell’autore Stefano Fontana, moderato da Julio Loredo della TFP (Milano, 20 maggio 2019)

Cooperatores Veritatis

Cari Amici, come abbiamo spiegato tante volte, non stiamo qui a fare processi, a promuovere o a condannare qualcuno, ma siamo qui per “trasmettere ciò che abbiamo ricevuto” (cfr.1Cor.15,1-8; o meglio ancora Gal.1,1-10) dalla santa Madre Chiesa (una, santa, cattolica ed apostolica), attraverso l’insegnamento dei Padri, dei Santi, dei Dottori, del magistero e del Catechismo.
La complessità degli eventi che stiamo vivendo – e subendo per altri versi – in quest’ultimo secolo trascorso e al tempo stesso appena iniziato, non ci risparmia il dovere di assumerci la responsabilità della informazione corretta e il dovere di imparare cosa sta accadendo… cominciando, se vogliamo facilitarci il tutto, proprio dalla famosa Pascendi Dominici gregis di san Pio X sulla condanna del Modernismo di cui tanto abbiamo spiegato qui i passaggi più salienti.
Quando vi proponiamo video di incontri tra persone sagge che ne sanno più di noi, non è certo per confondere, al…

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Una rivoluzione (ambigua) chiamata Amoris Laetitia

«Il testo di Amoris laetitia è rivoluzionario e ambiguo, lo dimostra il fatto che è stato interpretato diversamente in Germania e in Polonia. Parte di responsabilità ce l’ha il linguaggio utilizzato che è allusivo e non dichiarativo. Chiamare il peccato “fragilità” è ambiguo. Ma è un’ambiguità che ha ragioni non casuali». La Nuova BQ intervista il professor Stefano Fontana, autore del libro Esortazione o rivoluzione? Tutti i problemi di Amoris laetitia. «La novità di AL consiste nel cambiare la dottrina senza dirlo. Una rivoluzione».

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Amoris laetitia, esortazione rivoluzionaria

L’Amoris laetitia costituisce un’autentica rivoluzione, rispetto alla tradizione e al magistero precedente. Presentandosi come documento di natura pastorale piuttosto che dottrinale sembra quasi voler rassicurare. In realtà è rivoluzionaria proprio perché privilegia la pastorale sganciandola dalla dottrina e, mettendo in primo piano la prassi, relativizza l’idea di verità.

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Audio-video. Martin Lutero? Apostata e bestemmiatore!

Il monaco tedesco non era affatto un riformatore incompreso dalle buone intenzioni, ma un violento apostata, pieno di odio contro la Chiesa che non ha risparmiato orrende bestemmie persino nei confronti di Nostro Signore. Pazzi i (sedicenti) cattolici che lo stimano e lo riabilitano!

Ascoltate l’approfondimento di DogmaTV a cura del giornalista Pierluigi Bianchi Cagliesi.

Togliete Giovanni Paolo II dal nome dell’Istituto

Ancora epurazioni all’Istituto Giovanni Paolo II per matrimonio e famiglia: via i docenti polacchi, primo fra tutti il noto filosofo Stanislaw Grygiel, via la bioeticista Maria Luisa Di Pietro e la mariologa suor Vittorina Marini. E si attende l’arrivo del teologo don Maurizio Chiodi, acceso sostenitore della revisione di Humanae Vitae. È più che chiaro l’obiettivo di rompere con il passato e con l’eredità di Giovanni Paolo II. Sarebbe perciò meno ipocrita togliere il suo nome da un istituto che non vuole più avere a che fare con lui.

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Paglia “figlio” di Kasper. La guerra (cattolica) al matrimonio

Quanto sta accadendo all’Istituto Giovanni Paolo II — ovvero licenziamenti in tronco e demolizione dell’impostazione voluta da papa Wojtyla — è solo l’ultimo episodio di una guerra iniziata con il famoso discorso del cardinale Kasper al Concistoro del febbraio 2014, passata poi dai sinodi sulla famiglia e quindi dall’esortazione Amoris Laetitia. Al fondo della vicenda c’è l’interpretazione dell’enciclica Humanae Vitae, che per Giovanni Paolo II (e i suoi discepoli) è irriformabile e definitiva.

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Sinodi manipolati per costruire la “nuova Chiesa”

Quello che sta avvenendo per la preparazione del Sinodo sull’Amazzonia è quanto già visto per i precedenti sinodi su famiglia e giovani. La riunione segreta svoltasi nei giorni scorsi in Vaticano con la partecipazione dei soliti influenti cardinali come Kasper e Schönborn, è l’ennesima dimostrazione di una conduzione “politica” dei sinodi per arrivare a esiti già decisi all’origine. Ciò che colpisce dolorosamente la coscienza dei fedeli è da un lato l’evidente manipolazione dei processi sinodali e dall’altro la presentazione dell’assise sinodale come un evento animato e dettato dallo Spirito Santo.

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Dalla Germania all’Amazzonia con squallore

Il sempre ben informato decano dei vaticanisti, Marco Tosatti, ha diffuso la notizia — confermata da altri giornalisti di altre lingue — di una riunione segreta di un gruppo di vescovi e teologi, per lo più di lingua tedesca, in una casa religiosa nei pressi di Roma per stabilire una strategia comune in occasione del prossimo sinodo sull’Amazzonia che si aprirà il 6 ottobre in Vaticano. Chi sono questi cospiratori pan-amazzonici?

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Il treno dell’Amazzonia è partito. Prossima fermata la Germania

L’asse tra il papa argentino e la Germania non caratterizza soltanto questo sinodo dell’Amazzonia. Ha anche un prima e un dopo.

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“Ambiguo al di là di ogni misura”. Un teologo della congregazione per la dottrina della fede boccia Francesco

Il teologo americano padre Thomas G. Weinandy ha pubblicato un suo argomentato atto di protesta contro l’affermazione del documento di Abu Dhabi che attribuisce alla volontà creatrice di Dio la diversità delle religioni.

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