Dieci lunghi anni

In questi anni del pontificato di papa Francesco si è prodotta una rivoluzione antropologica dai contorni indefiniti; liquida, come del resto liquida è anche l’apostasia che flagella la Chiesa e la fede dei piccoli.

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Sui dieci anni di Francesco (2013 – 2023)

La Chiesa cattolica è allo sbando (vedasi Germania) e Pietro, anziché fare da roccia, alimenta confusione e ambiguità. In questo quadro a molti viene spontaneo rimpiangere Benedetto XVI, ma bisogna dirlo chiaramente: per quanto si sia reso conto del disastro, Ratzinger non ha potuto fare nulla contro la deriva, perché egli stesso è stato parte del progetto di distruzione. Un progetto che ha un nome, Concilio Vaticano II, e una radice precisa: il modernismo.

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«Benedetto XVI ha strappato il Concilio dalle grinfie dei modernisti»

Ratzinger ha corretto gli errori e vanificato i tentativi dei modernisti di falsificare il Vaticano II, contrapponendo «alla loro ermeneutica della rottura la sua ermeneutica della continuità». La maggior parte dei teologi tedeschi lo odia anche perché Benedetto «ha preteso una de-mondanizzazione della Chiesa». La Bussola intervista lo storico Michael Hesemann, amico personale di Ratzinger.

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Aldo Maria Valli: “L’esperimento del papato emerito è fallito”

Le esequie di Benedetto XVI, l’omelia di Francesco, il concorso di folla, la rinuncia di Ratzinger, l’ipotesi di dimissioni di Bergoglio, il fallimento del papato emerito, la polarizzazione nella Chiesa, il commissariamento della diocesi di Roma. Il quotidiano La Verità intervista Aldo Maria Valli.

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Francesco è ciò che ci meritiamo per aver tollerato gli errori del Vaticano II

Le deviazioni presenti in Francesco con tanta evidenza erano già contenute, sia pure in modo più velato e attraverso l’uso di espressioni apparentemente in linea con la retta dottrina cattolica, in Benedetto XVI.

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L’ateismo e il comunismo al Vaticano II

Come la condanna del comunismo fu sabotata al Concilio Vaticano II…

Concilio Vaticano II

Per illustrare gli avvenimenti conciliari in tema di comunismo, ne pubblichiamo la cronaca, ricavandola dal volume Le Rhin se jette dans le Tibre, di p. Ralph M. Wiltgen, missionario del Verbo Divino, che ne fu testimone, attento e fedele, come fondatore e direttore di una agenzia di stampa — la Divine Word News Service –, nata e vissuta in occasione del Concilio stesso. Il brano compare alle pp. 269-274 della edizione francese dell’opera edita dalle Éditions du Cèdre a Parigi nel 1974, traduzione, riveduta e corretta dall’autore, dell’originale pubblicato per la prima volta nel 1967 negli Stati Uniti, presso MM. Hawtorn Books Inc., con l’imprimatur di S. E. mons. Terence L. Cooke, arcivescovo di New York, poi cardinale con il titolo dei ss. Giovanni e Paolo.


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Video. Sessant’anni dal Concilio: un problema di metodo

Quando il metodo diventa una dottrina, la dottrina diventa un metodo. La pastorale è stata elevata a dottrina in questi sessant’anni di esperienza conciliare. Perciò continuiamo a celebrare il Concilio come evento più che insegnamento, come spirito più che lettera. Un autoincensarsi mentre la Chiesa brucia. Il nuovo metodo è proprio questo. Conciliare diventa sinonimo di sinodale, sinodale sinonimo di Chiesa e Chiesa sinonimo di Concilio Vaticano II. Un cane che si morde la coda.

Video. Il (nuovo) prete secondo Karl Rahner

Avendo Karl Rahner “progettato” la “nuova Chiesa”, non poteva non aver anche delineato il profilo del “nuovo prete”: un professionista del non essere cattolico.

Una data di scadenza per la Messa in rito antico

A Chicago è confermata la sospensione delle celebrazioni pubbliche dell’ICRSS, cambia l’aria ad Arlington e laddove la “Messa in latino” prosegue è condizionata a un termine. Si tenta di accelerare le tappe verso l’estinzione di un rito che tentarono di seppellire 50 anni fa, ma è più vivo e ostinato dei suoi detrattori.

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