Cambiare il Padre Nostro: Servilismo clericale dei vescovi

I vescovi italiani hanno agito mossi da un vero e proprio bieco clericalismo, che consiste nel non dispiacere a chi non si può che compiacere per non alterarne i sempre incerti e instabili umori.

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La filiale resistenza di san Bruno di Segni a Papa Pasquale II

di Roberto de Mattei

Tra i più illustri protagonisti della riforma della Chiesa dell’XI e del XII secolo, spicca la figura di san Bruno, vescovo di Segni e abate di Montecassino. Bruno nacque attorno al 1045 a Solero, presso Asti, in Piemonte. Dopo aver studiato a Bologna, fu ordinato prete nel clero romano e aderì entusiasticamente alla riforma gregoriana. Papa Gregorio VII (1073-1085) lo nominò vescovo di Segni e lo ebbe tra i suoi più fedeli collaboratori. Anche i suoi successori, Vittore III (1086-1087) e Urbano II (1088-1089), si valsero dell’aiuto del vescovo di Segni, che univa l’opera di studioso ad un intrepido apostolato in difesa del Primato romano.

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Il “rispetto” di Monti? No, grazie!

Ancora sulle lodi di Marco Tarquinio, direttore del giornale della CEI, “Avvenire”, al massone Mario Monti.

Egregio Direttore,

La sua presa di posizione e lode a Monti del 9 dicembre scorso, nasconde dell’altro.

Dica allora la verità! Visto che millanta di apprezzare coloro che lo fanno, si adegui e lo facci anche Lei.

Ci spieghi in cosa e perché il tecnocrate Monti dovrebbe essere così lodato.

Lo faccia per punti, con onestà. Per favore.

Se non lo fa, si limita solo a slogan vuoti, utili ad un malsano indottrinamento di laici e religiosi che s’accontentano di notizie superficiali e frivole  cui non sono estranei  diversi entourage parrocchiali fatti di suorine anziane, sacerdoti super indaffarati e tanti uomini di buona volontà, in difficoltà nel ragionare, ben educati nell’odiare (Berlusconi), ma tanto poveri di spirito da suscitare pietà e commiserazione.

Ci spieghi, francamente, perché dovremmo essere grati all’inventore degli esodati, al costruttore di una nazione espropriata della sua sovranità, condannata ad una moderna schiavitù verso poteri forti sovranazionali, inconoscibili, ineleggibili.

Ci spieghi cosa c’è di buono nel mito di un governo sovranazionale di pochi, che andrà a distruggere le religioni, la storia, la tradizione, le peculiarità, le ricchezze dei popoli, imponendo il relativismo, il laicismo, il multiculturalismo esasperato, lo scioglimento dei legami familiari, il concetto nuovo di famiglia omosessuale, magari pure il “diritto” di adottare e sottomettere bambini da parte di coppie omosessuali, l’eutanasia financo come “risparmio sanitario”, giacché queste sono le prospettive politiche della Sinarchia europea e del suo braccio operativo, del “clan Bilderberg”, della Trilaterale, da cui Monti dipende e per cui Monti opera, proprio in spregio alla nostra identità e realtà.

Ci spieghi perché dovremmo essere grati ad uno che non ha fatto assolutamente nulla per contenere sprechi e sperperi, anzi ha eretto altri sistemi, commissioni ed organi vari, nonché favoritismi speciali a Banche e Fondazioni (seconda persona della nuova divinità Euro) funzionali ad accrescere spesa e debito pubblico, e si è prodigato come non mai, per tassarci ed espropriarci dei nostri risparmi, mandare sul lastrico una moltitudine di piccole aziende, per alimentare il sistema più corrotto e spendaccione del pianeta, compreso l’ultimo aumento di fondi per il Quirinale.

Ce lo spieghi, dottor Tarquinio, perché fra i suoi lettori moltissimi sono semplici, illusi, ottimisti che non s’avvedono del disastro economico, fiscale, produttivo, depredatorio che questo governo ha instaurato, felice di poter scaricare altre colpe al predecessore, ma ancor più felice d’aver bloccato ogni possibilità di reale e libera politica economica per i futuri governi nazionali, cui lascerà sostanzialmente qualche questione etica “marginale” in regime di fortissimo condizionamento europeo.

Non è possibile che Lei non veda questi aspetti, ci spieghi allora perché li nasconde. E rammenti che la complicità, anche passiva, ad un simile disegno di disgregazione sociale, di secolarizzazione ulteriore, se non la vorrà spiegare a noi, la dovrà comunque spiegare a Dio.

C’è un link, che ben conoscerà (ma la vostra categoria in preda a servilismo nasconde) che illustra la determinazione e le motivazioni di Monti  (ripreso in una conferenza in cui è lui stesso a spiegare) ad accrescere la crisi.

Altro che risanare la nazione per il bene della nazione. Altro che uno che ci rispetta davvero!

dott. Andrea Peracchio