La scure di Elia: Il satanico flagello comunista

Papa Pio XI, nella sua vigorosa enciclica contro il comunismo (Divini Redemptoris), lo condanna senza mezzi termini come satanico flagello (§ 7). Non è una semplice metafora: Karl Marx, figlio di un ebreo convertitosi per interesse al luteranesimo, già all’età di diciotto anni componeva poemetti inneggianti a Lucifero.

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Preti e massoni, relazioni pericolose

Il rapporto difficile raccontato nell’ultimo libro di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti.

ALBERTO PAPUZZI (18/05/2013)

Può un cattolico essere massone? No. Per quanto i rapporti siano diventati meno ostili, rispetto alle origini della massoneria italiana (attorno al 1730), tuttavia la Chiesa non può accettare il dominio occulto e l’esoterismo segreto che si praticano nella società dei liberi muratori: chi vi aderisce è di fatto scomunicato. Si mette fuori dell’ambito ecclesiale. Ciò non toglie che fra le due organizzazioni si sia costituito, storicamente e culturalmente, un tessuto connettivo profondamente radicato. Ci sono notoriamente massoni fra i preti, si è parlato persino di papi massoni (con leggendari sospetti su Giovanni XXIII e Paolo VI), nelle alte sfere della Santa Sede siedono uomini di fiducia massoni.

Questo iceberg di misteri è l’oggetto di una complessa inchiesta di due giornalisti, Giacomo Galeazzi (La Stampa) e Ferruccio Pinotti (Corriere della Sera), che arriva nelle librerie in un volume dal titolo provocatorio: Vaticano massone (Piemme, pp. 304, € 18,50). Una ricerca scottante, ricca di documenti.

Una prima parte è dedicata alle trame che irretiscono da decenni l’immagine della Chiesa in Italia: si rivedono le vicende dei Calvi, Sindona, Marcinkus, Ortolani, con esiti che arrivano fino a lambire l’elezione di Bergoglio alla cattedra di Pietro. Papa Francesco è visto come l’ultimo atto di una «guerra per bande». Una seconda parte analizza la posizione delle massonerie ufficiali nei confronti della Chiesa, interrogando i vertici delle tre grandi obbedienze italiane: il Grande Oriente d’Italia, il raggruppamento più potente, la Grande Loggia d’Italia (che ammette anche le donne) e la Grande Loggia Regolare, nata all’interno d’uno scisma. Parlano anche il Grande Oriente Democratico e le massonerie dissidenti. Tutti denunciando difficoltà di dialogo con la Santa Sede. Una terza parte più sintetica considera lo scacchiere mondiale della massoneria.

Chiude il volume un’appendice di interviste, in cui parla anche un «massone pentito». Chi conta di più, gli viene chiesto, fra i massoni italiani? Bernabè, risponde, uomo di Rothschild, mentre Monti sarebbe l’uomo dei Rockefeller. Provocazioni da prendere con la dovuta cautela, si raccomandano gli autori.

Il monologo della Massoneria

cristianesimocattolico:

Il 7 marzo 2013 p. Serafino M. Lanzetta pubblica un articolo sul «Corriere Fiorentino» dal titolo Quell’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria. Ad esso replica in data 26 marzo Moreno Milighetti, con un pezzo dal titolo Chiesa e Massoneria, l’ora del dialogo. A quest’ultimo risponde, il giorno 7 maggio 2013, sul medesimo giornale, p. Paolo M. Siano, esperto della Massoneria. L’articolo per errore era stato attribuito a p. Serafino M. Lanzetta. Sul «Corriere Fiorentino» dell’8 maggio 2013 la precisazione circa la paternità di quest’ultimo intervento, che riportiamo integralmente di seguito.

Caro Direttore, 

vorrei fare qualche osservazione sull’articolo Chiesa-Massoneria: l’Ora del Dialogo scritto da un noto massone fiorentino, pubblicato su questo giornale nel marzo scorso, in seguito alla presentazione di due miei libri ad Ognissanti sulla Massoneria. Riassumo, in breve, alcune tesi di quell’articolo: 1) i contrasti tra Massoneria e Chiesa hanno radici storiche e sono dipesi dall’opposizione del Papato all’Unità d’Italia, ma ora tali contrasti non hanno ragione di esistere (infatti il Papato non ha più potere temporale). 2) I massoni non fanno alcun giuramento. 3) La Massoneria non ha nulla a che fare col relativismo. 4) La Massoneria è “scuola” di dialogo, di rispetto e di scambio di idee. 5) Lo strumento massonico del «dubbio» aiuterebbe i credenti; come dice «un grande cardinale cattolico», in ognuno di noi c’è un credente e un non-credente. 6) La tolleranza massonica «aconfessionale» sarebbe l’antidoto contro l’integralismo e il totalitarismo. 7) La Massoneria, come la Chiesa, sostiene la difesa di «valori tradizionali». 8) È  «l’ora del dialogo».

Ora mi permetto di replicare a ciascuna delle tesi su enunciate, punto per punto (i numeri tra paretensi si riferiscono alle tesi su enunciate, ndr): 

 1) L’incompatibilità e i contrasti storici tra Massoneria e Chiesa hanno in realtà profonde radici di carattere filosofico, teologico e spirituale, e permangono tuttora. Il “DNA” o l’ “essenza” della Massoneria comprende questi tre elementi oggettivi, tra loro fortemente intrecciati: a) un umanesimo adogmatico e mètadogmatico [cioè che pretende di “scavalcare” (come la bara di Hiram?), o superare, tutti i dogmi religiosi ed etici], un umanesimo che, di fatto, è soggettivista e relativista; b) una ritualità che pretende un’efficacia sacrale (ossia: mettere in contatto la Loggia e il singolo massone con una qualche presenza “sacra”), ontologica e psicologica sul singolo massone e sulla Loggia; c) un esoterismo gnostico che vede nelle scienze “esoteriche” (Alchimia, Cabala, Ermetismo, gnosticismo, ecc.) la chiave, la via, il mezzo per la ricerca interiore del proprio “Sé” o “Io” divino. 

2) Dal ‘700 i massoni fanno giuramenti, promesse o obbligazioni solenni al cospetto del Grande Architetto dell’Universo. È certo che nel ‘700 i rituali e giuramenti massonici obbligavano i massoni al segreto iniziatico sotto pena di morte in caso di spergiuro e tradimento. Quelle frasi rituali erano soltanto “simboliche”? È chiaro che quei giuramenti massonici costituiscono uno dei motivi per cui nel 1738, Papa Clemente XII promulgò la prima bolla di condanna contro la Massoneria. 

3-5) Il “relativismo” pratico e il «dubbio» sono gli strumenti, ora impliciti ora espliciti, con cui i massoni, di fatto, sradicano l’adesione (ferma e certa) dei fedeli ai dogmi religiosi ed etici. Ovviamente se qualche ecclesiastico mostra sintonia con il pensiero massonico, costui viene lodato dai massoni in antitesi agli “integralisti” (ossia coloro che zelano chiaramente la Fede e il Dogma cattolico). 

6) La “tolleranza” massonica, «aconfessionale», genera praticamente relativismo e secolarismo e ciò non aiuta affatto i credenti, sia nella loro vita privata che in quella pubblica. 

4) La Massoneria non è semplicemente un club umanista e dialogico, bensì un’associazione iniziatica ed esoterica con gradi e rituali, non sempre conoscibili dal pubblico profano. In nome della libertà di pensiero e di ricerca, i massoni amano mettere in dubbio i dogmi cristiani, tuttavia non sopportano che i profani indaghino le loro strutture iniziatiche (Riti, rituali, gerarchie, esoterismo). I massoni amano la “trasparenza” solo per quel che concerne la filantropia e una qual certa dialogicità. Ma del “volto” iniziatico ed esoterico, essi cercano di mostrare il meno possibile. Può accadere anche che alcuni massoni rifiutino a studiosi profani riviste, scritti, libri in cui autori massoni approfondiscono i contenuti iniziatici di riti, rituali, simboli e leggende massoniche; si tratta di contenuti che attingono al “mondo” gnostico: Alchimia (“spirituale” o “interiore” o esoterica), Ermetismo, Cabala, gnosticismo. 

7) Quali sarebbero quei «valori tradizionali» che – secondo il massone fiorentino – la Massoneria può difendere insieme alla Chiesa? Cosa si intende per «Tradizione»? Forse la “tradizione” secondo Julius Evola e René Guénon? Evola e Guénon sono due esoteristi molto in voga in ambienti massonici italiani e francesi. 

Concludendo: 8) in un eventuale dialogo Massoneria-Chiesa, proprio in nome della «trasparenza» vantata da vari Massoni, sarebbe necessario discutere anche degli aspetti iniziatici ed esoterici della Massoneria (circa i Tre Gradi fondamentali + gli Alti Gradi o Riti). Per un autentico dialogo, i massoni dovrebbero mettere a disposizione degli studiosi profani i testi richiesti (rituali, libri, riviste, quaderni dell’Ordine e dei Riti, ecc.). In caso contrario il “dialogo” risulterebbe piuttosto un monologo di parte massonica.

P. Paolo M. Siano, FI

Quel patto con la massoneria è il nuovo mistero vaticano

Un cardinale rivela: prima del conclave un porporato ha denunciato gli “affari” delle Logge nella Chiesa ed esortato a “chiudere la vicenda”.

di Fabio Marchese Ragona (12/05/2013)

«Oggi dobbiamo seriamente affrontare il problema e fare di tutto per trovare possibili infiltrati dentro al Vaticano».

Un discorso lungo, dettagliato e senza mezzi termini, tenuto da un cardinale presente alle congregazioni generali che hanno preceduto il conclave dal quale è uscito Papa il gesuita Jorge Mario Bergoglio.

Tra lo stupore dei confratelli, il porporato, inizia a leggere il testo di svariate cartelle, fino a quando non pronuncia quella parola che nessuno avrebbe immaginato venisse detta proprio in quella sede: massoneria.

Il retroscena di quelle lunghe giornate d’inizio marzo viene raccontato a Il Giornale da un cardinale italiano che, come tutti gli altri, si trovava all’interno dell’Aula nuova del Sinodo dove i porporati lavoravano a ritmi serrati in vista della clausura in Sistina: «L’affaire dei massoni in Vaticano sta diventando troppo grande», avrebbe detto all’assemblea il porporato durante una delle riunioni presiedute dal decano Angelo Sodano, «il collegio cardinalizio deve muoversi per impedire che questa gente possa stare nel cuore della Chiesa e dev’essere uno dei primi punti da affrontare con il nuovo Pontefice eletto».

La massoneria torna quindi a scuotere le sacre stanze e a far discutere cardinali e laici. Questa volta però sembra esserci uno scossone finale: la parola d’ordine che filtra Oltretevere è «tolleranza zero» verso i possibili infiltrati, tanto che, come racconta l’eminenza anonima, «un gruppo di cardinali sarebbe intenzionato a parlare dell’argomento con Bergoglio alla prima occasione utile». Ma a render ancor più attuale il tema è un nuovo libro, Vaticano massone. Legge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco pubblicato da Piemme e scritto a quattro mani dai giornalisti Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti. All’interno del testo, corredato anche da qualche documento, si parla anche di eminenze e laici, dipendenti del Vaticano, appartenenti a logge segrete che avrebbero avuto un ruolo determinante nel furto di documenti dall’appartamento del Papa, nelle dimissioni di Benedetto XVI e nell’elezione di Francesco al soglio pontificio.

Nel volume di oltre 500 pagine viene pubblicata anche una lettera indirizzata a Papa Giovanni Paolo II: il mittente è l’allora Gran Maestro della loggia massonica Grand’Oriente d’Italia, Virgilio Gaito, che insieme al cardinale Silvio Oddi (già Prefetto della Congregazione per il Clero e scomparso nel 2001) chiede al Pontefice di seppellire l’ascia di guerra perché «è giunto il momento di lanciare un doveroso appello alla riconciliazione che ponga fine a questa secolare incomprensione tra Chiesa Cattolica e Massoneria».

Appello del Gran Maestro a Wojtyla che rimarrà inascoltato: insieme al prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede, Joseph Ratzinger, Giovanni Paolo II manterrà durante tutto il pontificato la linea dell’inflessibilità.

Era stato sempre il Papa polacco nel 1983 a promulgare il nuovo codice di diritto canonico, inserendo anche un canone riguardante le logge massoniche. In un documento pubblicato lo stesso giorno dell’entrata in vigore del codice, infatti, l’allora prefetto Ratzinger chiarì che per un cattolico appartenere a una loggia massonica significava compiere un grave peccato, con il divieto di fare la comunione, senza alcuna deroga.

Un tema che ancora oggi continua a far parlare di sé e che resta comunque in primo piano, lasciando un alone di mistero alla Dan Brown sulla presenza o meno dei massoni in Vaticano. Domanda alla quale hanno cercato di rispondere anche i porporati durante le congregazioni pre-conclave, ricordando quel fumo di Satana entrato da qualche fessura all’interno della Chiesa, di cui aveva parlato nel giugno del 1972 Papa Paolo VI. «Serve un impegno da parte nostra», avrebbe detto il cardinale all’assemblea di confratelli, «per chiudere la vicenda una volta per tutte. Senza tentennamenti e per il bene della Chiesa».

La bellezza di Lucifero: le nuove frontiere del satanismo

cristianesimocattolico:

Il satanismo ha cambiato tattica. Le sue parole adesso sono: bellezza, libertà e politica, specie nei comunicati pubblici. Anche in Italia.

di Davide Greco (12/04/2013)

Dimentichiamo per un momento corna, zolfo e bambine che parlano al contrario. Quello è un satanismo di vecchia maniera, buono per fare incassi al cinema. La realtà è probabilmente tutta un’altra.

Di fronte ad un mondo che cambia, anche le regole d’ingaggio devono essere diverse. E quello a cui si assiste in questo periodo è un radicale cambio di glossario quando si parla di satanismo. Chi venera questo culto, infatti, è sempre molto attento nel descrivere ciò che fa o pensa, in modo del tutto innocente. In maniera persino plausibile, facendo ricorso a parole positive, ricche di umanità, alle volte anche di gioia. Oppure è costretto a spostare il senso delle cose, spesso con delle definizioni che fanno intravedere una sorprendente apertura mentale.

Vediamone qualcuna. Secondo uno schema di cui è impossibile verificare l’attendibilità, attualmente ci sarebbero cinque “correnti” di satanismo: il razionalista, lo spirituale, l’agnostico, l’occultista, l’acido. Pazienza le ultime due, che sono abbastanza evidenti, ma le prime tre fanno venire non pochi dubbi anche a chi ha le idee chiare. Satanismo razionalista? Spirituale? Ma che vuol dire?

Non c’è bisogno di andare tanto lontano per scoprirlo. Un rappresentante di spicco del satanismo razionalista si è persino candidato alle politiche del 2013 insieme a Margherita Hack. Si tratta di Marco Dimitri, intervistato da “Il Fatto Quotidiano” il 6 febbraio di quest’anno. Nelle sue dichiarazioni pre-elettorali (Partito Democrazia Atea) parlava di “rilanciare la ricerca”, dei “diritti dei cittadini”, di rifiuto dei “finanziamenti pubblici”. Se non fosse per alcune svirgolate qua e là, sembrerebbe di sentire parlare un politico navigato.

C’è solo un piccolo problema: qui rischio di confondermi. Già, perché o i satanisti hanno iniziato a parlare come i populisti, oppure i populisti hanno preso a prestito gli slogan dei satanisti. La cosa non mi piace affatto.

E non va molto meglio con “lo spirituale”. Anzi, lo si trova persino più spesso, anche in forme diverse. Per esempio, una corrente “spirituale” è quella di Joy of Satan, la Gioia di Satana. 

Nella sua home page si trovano concetti estremamente sofisticati. Innanzitutto il satanismo viene descritto come molto più antico del cristianesimo, e precedente qualsiasi religione conosciuta. In pratica sarebbe la vera essenza dell’uomo. In tutto questo, ovviamente, la Chiesa è l’antagonista che ha soffocato la vera natura umana. Allo stesso modo vengono ribaltati tutti i concetti. Aderire a Satana non è seguire pulsioni, bassezze e comportamenti degenerati, ma partecipare della consapevolezza, della bellezza, della luce.

Ecco cosa possiamo trovare:

“Il Satanismo non è un’ “invenzione Cristiana”. Il Satanismo precede il Cristianesimo e tutte le altre religioni. Il Satanismo non riguarda folletti, gnomi, vampiri, mostri di Halloween o simili entità. Il Satanismo non riguarda il “male”.

Il Satanismo riguarda l’elevazione, ed il potenziamento dell’umanità, che era l’intento del nostro Vero Creatore (Satana).

Siamo rispettosi della Legge.

Il Cristianesimo fu inventato per rimuovere le conoscenze spirituali ed occulte (i poteri della mente) dalla popolazione, e mettere tale potere nelle mani di pochi “scelti” per reprimere tutta l’umanità. I poteri della mente e dell’anima sono reali e concreti. La gente che non li conosce, o non ne è cosciente, è semplice da controllare e manipolare per coloro che hanno esperienza nell’uso di queste energie.

Gli Dei Originali (Demoni) furono ingiustamente raffigurati come mostri, e bollati come “malvagi” per allontanare l’umanità dalla vera conoscenza spirituale. A causa di ciò, la razza umana è drasticamente degenerata, sia spiritualmente che intellettualmente.

Il Satanismo Spirituale evoca fortemente tutto ciò che è apprendimento, conoscenza, ricerca, e libero pensiero.

Il Satanismo spirituale riconosce la scienza e crede che qualunque cosa nell’occulto/soprannaturale abbia una razionale spiegazione scientifica. Noi crediamo che l’umanità sia stata pericolosamente allontanata da questa conoscenza, per mezzo della ristrettezza del Giudeo/Cristianesimo e dei suoi incessanti attacchi verso la scienza, per secoli.

Pratichiamo la meditazione per avanzare spiritualmente, e per elevare noi stessi. La meditazione è essenziale per l’anima umana, come il cibo lo è per il corpo.

Il Satanismo Spirituale riguarda individualismo, libertà, e indipendenza.

Il nostro passato viene sistematicamente DISTRUTTO affinché la bugia del cristianesimo possa continuare!”.

Mi si perdoni la lunga citazione, ma ogni frase di questo comunicato (tra l’altro molto noto e particolarmente diffuso nei blog) accende tanti piccoli campanelli d’allarme. Associare bellezza, scienza, razionalità al satanismo e, per contro, manipolazione, ignoranza, decadenza al cristianesimo mi sembra qualcosa di più che un “libero pensiero”. L’attacco è talmente preciso e persuasivo da lasciare sbalorditi.

Anche perché, molto spesso, troviamo gli stessi termini in terreni neutri e “laici”. Si faccia attenzione alla frase: “Siamo rispettosi della Legge”. È scritta apposta per far pensare che non ci sia nulla di male nel satanico, almeno in termini di Stato sociale e legale. È un’argomentazione ben costruita e convincente.

Insomma, le implicazioni di questo comunicato potrebbero essere molto pericolose a livello psicologico e molto, fin troppo, difendibili sul piano etico. Soprattutto generano confusione. Quando parla di “individualismo, libertà, e indipendenza” non lo sta facendo citando la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Ma lo fa come se dicesse: credi nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo? Ma allora sei già satanista, anche se ancora non lo sai. Guarda, ti manca tanto così e sei uno di noi. Basta che ne prendi coscienza.

Infine, tutti questi discorsi sulla “religione degli antichi” non mi sembrano molto distanti da quello che sosteneva la “Thule-Gesellschaft”, la società segreta esoterica che non poco influenzò il nazismo.

Se dovesse mai attecchire questa mentalità, si produrrebbero almeno due effetti. Uno) distanziare del tutto il cristianesimo dai valori positivi che gli sono propri, come libertà, bellezza e ricerca. Due) avvicinare sempre di più il satanismo alla sfera dei diritti laici, così da conferirgli un alone del tutto “lecito”.

Ci troveremmo in un mondo completamente alla rovescia, in cui il messaggio di Cristo diventerebbe il male, e quello di Satana il bene per tutti gli uomini.

Cristianesimo Cattolico: Il numero uno degli esorcisti: “Monti (e non solo) massone”

cristianesimocattolico:

Padre Amorth: “Nel mondo comandano 7-8 persone. Hanno pestato i poveri e salvato i ricchi”. E sul nuovo pontefice: “Temo che faccia la fine di Papa Luciani”.

di Stefano Lorenzetto (Il Giornale, 19/03/2013)

Un giudizio senza appello sul capo dello Stato ormai a fine mandato e sul…

Cristianesimo Cattolico: Il numero uno degli esorcisti: “Monti (e non solo) massone”

Il vero volto della Massoneria. Ancora taxilliani a parte

P. Paolo M. Siano risponde a un articolo della Loggia “Giordano Bruno” (N° 852) di Ferrara, in seguito a un suo recente convegno a Ferrara sull’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria. 

di Padre Paolo Maria Siano, FI

Lo scorso 22 febbraio 2013, presso la parrocchia di Santo Spirito in Ferrara, ho tenuto una conferenza sulla Massoneria, evidenziando – sulla base di documentazione massonica – i motivi oggettivi di incompatibilità tra Massoneria e Chiesa Cattolica. 

Nella Massoneria riscontriamo: 

a) Umanesimo (antropocentrismo) assoluto, relativismo dogmatico, mètadogmatismo (ossia, superamento dei dogmi); 

b) Ritualità liberomuratoria, di per sé, intrinsecamente magica; 

c) Esoterismo (Cabala, Alchimia, Ermetismo, Gnosi, magia…). Un tema fondamentale dell’esoterismo massonico è la conciliazione/coincidenza degli opposti Luce e Tenebre, Bene e Male… Tale tesi esoterica, in ambito massonico, suppone – o almeno può indurre a – una rivalutazione positiva del Diavolo (o Lucifero) inteso come angelo, o “dio”, o energia necessaria al Divino e all’Equilibrio Universale. Oppure, il Diavolo viene inteso da massoni laicisti come simbolo della Ragione e della Natura contro i dogmi e contro l’ascesi cristiana. 

A quella conferenza, tra il pubblico, erano presenti anche alcuni massoni di Ferrara. 

In data 04 marzo 2013, il website della Loggia “Giordano Bruno” N° 852 all’oriente di Ferrara (e all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani) pubblica un articolo assai critico nei miei confronti[1]. 

In sintesi, la Loggia Giordano Bruno mi rimprovera tra l’altro di: 

1) aver esposto la mia conferenza con un andamento «un po’ schizofrenico»; 

2) aver recuperato le «antiche ed assurde accuse» antimassoniche (satanismo, orge…); 

3) aver praticamente “spaventato” l’uditorio (in prevalenza cattolico) insinuando che i massoni praticherebbero riti assassini… 

4) aver riabilitato il «grande bugiardo» ed ex-massone Leo Taxil il quale, secondo i massoni, inventò la “favola” del satanismo massonico… 

5) aver oblìato, o disprezzato, i dialoghi ancora in corso tra Massoneria e Chiesa Cattolica… 

Ora passo a replicare ai 5 punti sopra elencati: 

1) Mi permetto di dire che, in realtà, l’atteggiamento «un po’ schizofrenico» risalta invece dal website della summenzionata Loggia ferrarese. Quei massoni si lamentano perché ho sostenuto l’incompatibilità tra l’essere cattolico e l’essere massone, eppure sono proprio loro a darmi ragione! Infatti quel website (dunque la Loggia) pur criticandomi in quell’articolo, tuttavia fornisce altrove (in altri articoli) motivi evidentissimi di incompatibilità tra Massoneria e Chiesa. Ad esempio, tanto per dirne una: quella Loggia elogia Giordano Bruno[2] fino a prenderne il nome. Quei massoni sanno bene che Giordano Bruno (spretato ed apostata) era un panteista, cultore di Ermetismo egiziano e di magia. Panteismo e magia non sono compatibili con la Fede Cristiana. Ma i massoni ragionano secondo la logica hegeliana che fa coincidentia oppositorum. 

2) Varie accuse antimassoniche, in sostanza, sono comprovate proprio dagli scritti di massoni. In quella conferenza, mi sono astenuto dall’approfondire temi iniziatici molto “curiosi” quali l’Androgino o Ermafrodito divino e primordiale, o Kundalini, o il luz, o i significati delle colonne massoniche Jakin e Boaz, ecc…, temi che hanno un posto di rilievo negli scritti iniziatici di eminenti massoni. 

3) I massoni ferraresi mi accusano di aver insinuato che nelle logge si praticano chissà quali riti di sangue. Non è colpa mia se vari rituali massonici (dal Settecento in poi) parlano apertamente di pene cruente e mortali per i massoni traditori e spergiuri. I massoni inglesi dicono ufficialmente che il riferimento a tali pene è stato tolto dai giuramenti massonici (almeno sin dal 1986). In realtà, c’è almeno “qualche” rituale prestigioso che lo conserva ancora. E per lo meno, in tutte le Massonerie, rimangono i cosiddetti “segni penali” (gesti rituali relativi a gola-cuore-addome) con cui i massoni richiamano alla mente quelle “antiche” punizioni. 

Come dissi nella conferenza, pur ammettendo che quelle pene non siano mai state applicate, tuttavia già il solo fatto di menzionarle col giuramento o con i soli segni penali, è qualcosa di impressionante per noi profani. Inoltre, non è colpa mia se nella ritualità e nell’esoterismo massonico è fondamentale il concetto di morte iniziatica (morte-rinascita a un nuovo livello iniziatico). Il Maestro Venerabile interpreta la parte dell’Assassino, uccidendo simbolicamente (non fisicamente!) il candidato al Terzo Grado di Maestro Massone. Sono dati oggettivi che ho illustrato. Avrei dovuto tacerli? Ma a differenza dei massoni, io non ho fatto giuramenti iniziatici, per cui sono libero di parlarne dinanzi a profani (cioè non-massoni). 

4) Tutto sommato il caso Taxil e il “taxillismo” è una “manna” per i massoni, perché se qualche “profano” parla di “luciferismo” o “satanismo” massonico ecco che i massoni lo accusano di essere un “taxilliano”. 

In realtà, a prescindere dalle invenzioni di Taxil, ci sono davvero massoni che, in vario modo, elogiano Lucifero. In quella conferenza ferrarese ho citato il caso di Arthur Edward Waite (massone inglese, 30° grado, Rose-Croix). Nel 1896, Waite (teosofo, non ancora massone) negava l’esistenza del luciferismo massonico presentandolo come un’invenzione di Taxil. Eppure, prima e dopo la sua iniziazione massonica (avvenuta nel 1901), lo stesso Waite ha manifestato una forte simpatia (o venerazione) per «Lucifer» affermandone con certezza la redenzione finale, in pieno disprezzo ai dogmi della Chiesa Cattolica. 

Restando in tema, si direbbe che i “fratelli” ferraresi della “Giordano Bruno” abbiano dimenticato che nel loro website c’è un articolo elogiativo sull’Inno a Satana del massone Giosué Carducci. Quell’articolo presenta (e in fondo elogia) il Satana carducciano come simbolo della Ragione e della Natura, Satana simbolo della libertà delle anime e dei corpi…[3] Insomma, i massoni ferraresi, prima, lodano Giordano Bruno (panteista e mago) e il Satana carducciano, e poi (proprio loro!) si lamentano allorché il sottoscritto sottolinea l’incompatibilità tra Massoneria e Chiesa. 

I massoni della Loggia ferrarese Giordano Bruno praticano anche il Rito Scozzese Antico e Accettato; a quella Loggia è annesso il Capitolo del 18° grado RSAA intitolato a “Felice Foresti”. In un articolo di quel “Capitolo” (ancora sul website della Loggia ferrarese Giordano Bruno N° 852), è scritto che la Massoneria ha un’«Anima Ribelle». Cito un brano di quell’articolo intitolato L’Anima Ribelle della Massoneria: 

«Insomma anche la Massoneria più antica ed ortodossa non ripudiava fino in fondo i propri fratelli più ribelli. Anche perché forse avrebbe significato sconfessare anche il proprio atavico patrimonio genetico: i massoni, infatti, si ritengono discendenti da un grande ribelle biblico, Caino, il primo fondatore di città; mentre un’altra corrente di pensiero interna alla massoneria fa risalire il proprio percorso sapienziale addirittura alla propria Grande Madre Eva, il primo essere, donna, a venire iniziato alla Conoscenza tramite la sua trasgressione: la prima ribellione del genere umano»[4]. 

Altro che Leo Taxil! In quell’articolo messo su web un mese prima della mia conferenza a Ferrara, i massoni ferraresi del 18° grado (nell’anno 2013!) elogiano chiaramente sia «Caino» che la ribelle Eva. Implicitamente, di fatto, quei massoni elogiano – pur senza nominarlo – il Serpente della Genesi (Lucifero!), colui che ha dato ad Eva la “Conoscenza” attraverso il peccato. 

A questo punto, posso dire che non io, ma quei massoni ferraresi “riabilitano” Taxil ! 

5) So benissimo che, negli ultimi 50 anni ci sono stati, e ci sono ancora, “dialoghi” tra massoni e cattolici (anche ecclesiastici) non di rado ignari dei contenuti esoterici della Massoneria, oppure addirittura compiacenti verso lo “spirito” mètadogmatico ed esoterico della Libera Muratoria. Decisamente, non seguo la linea ambigua (e filo-massonica) dei vari Padri Michel Riquet, Giovanni Caprile, don Rosario F. Esposito, ecc. 

Se in un dialogo con i massoni, la parte cattolica e non-massonica mostra una conoscenza approfondita di ritualità ed esoterismo massonico, c’è il rischio che il dialogo finisca (su iniziativa dei massoni) o che i massoni cerchino di evitare quegli argomenti. Se la parte cattolica e non-massonica chiede ai massoni testi “interni” ed “iniziatici”, molto probabilmente non otterrà quei testi e forse nemmeno una risposta chiara, bensì solo parole depistanti oppure un silenzio “iniziatico”. 

Si tenga bene a mente quanto i massoni sono obbligati ad osservare secondo i Doveri di un Libero Muratore, art. VI, § 4 (Comportamento in presenza di estranei non massoni): 

«Sarete cauti nelle vostre parole e nel vostro portamento affinché l’estraneo più accorto non possa scoprire o trovare quanto non è conveniente che egli apprenda; dovrete sviare un discorso e manipolarlo prudentemente per l’onore della rispettabile Fratellanza» (neretto mio). 

Con quell’articolo (superficiale e depistante) del 04 marzo 2013, la Loggia Giordano Bruno N° 852 ha pienamente osservato questo “Dovere” massonico. 

Concludo queste mie note con le parole che rivolsi a quel massone ferrarese che venne a salutarmi dopo la conferenza: “Pregate la Madonna. Bisogna pregare la Madonna”. 

NOTE

[1] http://www.loggiagiordanobruno.com/20130304-quando-la-chiesa-svela-la-massoneria.html, 04 marzo 2013. 

[2] http://www.loggiagiordanobruno.com/20130214-17-febbraio-1600-un-rogo-che-brucia-ancora.html, 14 febbraio 2013. 

[3] http://www.loggiagiordanobruno.com/scritti-massonici/a-satana, 18 giugno 2011. 

[4] http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/lanima-ribelle-della-massoneria, 29 gennaio 2013.

MEMORIAE TRADERE. MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. GIA’ PRIMA DELLA “LISTA PECORELLI”, UN PRETE CORAGGIOSO DENUNCIAVA LE INFILTRAZIONI MASSONICHE NELLA CHIESA

di Pucci Cipriani (Riscossa Cristiana, 09/03/2013)

Prima che in Vaticano deflagrasse la bomba della “Lista Pecorelli”(12 settembre 1978) con i nominativi dei prelati “presunti massoni”, faceva scalpore la rivista mensile “SI’ SI’  NO NO” diretta dal coraggioso sacerdote don Francesco Putti, che già nell’ottobre del 1975 denunziava “…TENTATIVI PER UNA MASSONERIA ‘CRISTIANA’ “, in cui si poteva leggere: “La Massoneria ha evitato lo scontro frontale con la Chiesa per usare la tattica dell’accomodamento. Gl’ingenui, guidati dai perversi, stanno abboccando a un’eventuale transazione, ma lo scontro frontale, nonostante le diaboliche occultate nequizie, non potrà essere evitato perché il bene e il male, per loro natura, non sono fratelli ma nemici irriducibili”. Il giornale antimodernista denunziava i tentativi di avvicinamento alla setta che in Italia e negli altri Paesi, europei e non, venivano portati avanti da parte di un “certo” clero; ad esempio, in Austria p. Alois Schrott dichiarava alla “Die Wochen Presse” : “I metodi di condanna non sono più gli stessi; la Frammassoneria non è più oggi strettamente antireligiosa ma cerca un riavvicinamento con la Chiesa. La Chiesa, pur sostenendo che l’appartenenza a una Loggia comporta la scomunica, è diventata più elastica.” Poi “SI’ SI’  NO NO” metteva in rilievo l’attività “paramassonica” del Padre Michel Riquet (vedi foto 9), ricordando che, nonostante avesse il Nihil Obstat e l’Imprimatur di Mons. Hottot, rimanevano sempre valide le parole di Leone XIII nell‘“Humanum Genus” : “Lo scopo fondamentale e lo scopo della setta massonica erano stati messi in luce dalla manifestazione evidente dei suoi modi d’agire , dalla conoscenza dei suoi principi, dall’esposizione delle sue regole, dei suoi riti e delle sue interpretazioni . In presenza di questi fatti era naturale che questa Sede Apostolica denunziasse pubblicamente la setta dei frammassoni come un’associazione criminale”. Ancora nel 1976 sempre “SI’ SI’  NO NO” ammoniva in un editoriale (marzo 1976): “Il Cuore del Cattolicesimo attaccato dalla Massoneria” e notava come “assumendo le fantasie monistiche del fatiscente eretico Teilhard de Chardin” (il teologo cattolico René Valnève lo definirà in un suo libro edito da Giovanni Volpe: ‘Teilhard l’Apostata”) si attacchi in maniera violenta (da parte della Massoneria) “il Papa, l’Eucarestia e Maria Vergine Madre di Dio”. “Una delle cose più tristi dei tempi attuali -si legge sul giornale di don Putti – è constatare, giorno per giorno, il rispetto decrescente per l’Eucarestia. Oltre alle irriverenze (non si era giunti ancora all’orrendo e ripugnante sacrilegio della Comunione data in mano n.p.c.) sempre più frequenti, i casi più dolorosi sono quelli in cui lo stesso prete , a volte, dubita della presenza reale del Cristo…nonostante le ammirabili parole di Paolo VI sul ‘Mysterium Fidei’ della Consacrazione…(al quale) si oppone particolarmente il ‘Mysterium Iniquitatis’ ” Per quanto riguarda le deformazioni della setta massonica riguardo a Maria Santissima possono essere riassunte in tre punti come scrive l’anonimo editorialista del giornale di don Francesco Putti: “1)Come per il Cristo, la persona storica di Maria non ha più il suo posto di Madre di Dio. Ad Essa si oppone non una persona ‘della  fede’(Modernismo), ma la cristallizzazione in Maria di un mito eterno. Ella diviene la chiave di tutte le cosmogonie. 2)Le si nega la Sua qualità di Madre di Dio perché il Cristo non è più Dio. 3)La si fa la rappresentazione del Principio Femminile(Spirito)del ternario androgino delle Alte Sette(catarismo, gnosticismo, kabbalismo)” Del resto nel programma del prete apostata-massone Abbé Roca : “Maria è la manifestazione vivente del principio femminile stesso, è la Saggezza immacolata nella persona incarnata a bella posta per unirsi quaggiù al suo sposo celeste, il principio maschile, lo spirito divino, e perché da questo reale imeneo uscisse una razza del tutto nuova, una razza veramente divina(pertanto)…l’accesso della donna all’altare, la sua ordinazione, la sua consacrazione per l’oblazione pubblica del Sacrificio , tutto ciò spetta alla gnosi sacra e fa parte essenziale del grande deposito della tradizione(sic!)…perché -aggiunge l’apostata Roca-il sacerdozio di Maria, e di conseguenza quello della donna, sono rimasti velati fino ai nostri giorni.” Don Francesco Putti poi, ad esempio, in un numero di “SI’ SI’ NO NO” (settembre 1976) evidenzia un editoriale : “Massoneria: alcune opere del ‘Fratello’ Ugo Poletti”, quindi due pagine dopo si può leggere un occhiello: “La Massoneria anche ne ‘L’osservatore Romano’ “,  dove si osserva che detto giornale tenta di “resuscitare” il “pensiero pseudoteologico” di Teilhard de Chardin e che lo stesso :” ‘Osservatore Romano’ del 22 aprile 1976 non ha disdegnato riesumare, nell’omelia per la domenica a cura del ‘biblista’ Mons. Settimio Cipriani, perfino una ‘boutade’ di Loisy, uno dei padri del modernismo! ” per cui nella chiusa si legge: “(Su ‘L’Osservatore Romano’ )…c’è la volontà di contribuire in modo subdolo alla disintegrazione della dottrina della Chiesa e del Magistero infallibile: è questa una mira e una strategia massonica. Infatti DON VIRGILIO LEVI, Vicedirettore de ‘L’Osservatore Romano’…E’ ISCRITTO ALLA MASSONERIA DAL 14 LUGLIO 1958”(Le maiuscole nel testo): Attenzione!  Si noti come don Virgilio Levi sia accusato da don Putti di far parte della Massoneria nel  1976 (“E’ iscritto alla Massoneria dal 14 luglio 1968”) due anni prima che venisse fuori la famosa lista di Mino Pecorelli (12 settembre 1978) che riporta esattamente: “LEVI Virgilio:  data di affiliazione 14 VII 1958-Matricola 2413-Monogramma VILE-Vice Direttore de ‘L’Osservatore Toscano’. Ma vediamo questa immagine  de “TRIBUNE DE LAUSANNE” del 12 XI 1976 che più di ogni altra cosa dimostra, sempre due anni prima della famosa Lista Pecorelli, come ormai nella Chiesa fossero infiltrati ai posti di comando frammassoni o complici-in buona o cattiva fede non sta a noi giudicare- della setta massonica.

Offriamo una nostra traduzione dell’articolo apparso su “Tribune de Lausanne” del 12-XI-1976.

TRA LA CHIESA E LA LOGGIA

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VERSO LA FINE DELLA GUERRIGLIA

Avvenimento discreto, ma ugualmente avvenimento, mercoledì- sera a Losanna. Due comunità- dal passato penoso di ostilità scambievoli -si sono incontrate/nell’occasione la Chiesa cattolica e la Massoneria/ma in uno spirito di dialogo e di apertura. Il vescovo di Milano(*),Mons. Ernesto Pisoni, invitato dalla Loggia ‘Expérance et Cordialité’ di Losanna, si è intrattenuto con una numerosa assemblea di ‘fratelli’ massoni venuti da tutta la Svizzera francese e anche dall’estero. Tra il prelato italiano e questo uditorio, si è trattato, sicuramente di contenzioso storico: nessuno dimentica, né da una parte né dall’altra, che la Frammassoneria è stata scomunicata in blocco da Roma da più di due secoli. Ma è soprattutto di riavvicinamento, di pace e di mutua comprensione che avrà parlato Mons. Pisoni nel corso di questa serata che farebbe andare fuori dai gangheri per l’indignazione Monsignor Lefebvre, lui che vede in questo movimento di conciliazione tra cattolici e frammassoni un ‘abominevole dialogo’…

(*) Mons. Pisoni ,nato nel 1920, ordinato il 1943, era nel 1976 parroco a Milano di San Gottardo al Palazzo e certamente non si spacciò per vescovo. Pare però che gli altri abbiano fatto di tutto per farlo credere; infatti sia in Francia che in Svizzera è d’uso dare ai vescovi del Monsignore e non dell’Eccellenza come da noi in Italia.

LOSANNA: un Vescovo davanti ai Frammassoni

Né dialogo abominevole né requisitoria, l’avvenimento di mercoledì sera è stato innanzi tutto l’espressione di un messaggio lasciato da Monsignor Pisoni  per mettere a tacere e dimenticare le “querelles” del passato. Il papa Clemente XII era malato, vecchio e quasi cieco quando nel 1738 approvò il testo della bolla di scomunica dei frammassoni condannati, tra le altre cose, perché “conservavano il segreto” e per “molte altre ragioni note al solo papato”.

“Un papa in pieno in pieno possesso delle sue facoltà fisiche e mentali non avrebbe mai firmato un documento così equivoco” (*), ha detto Mons. Pisoni. La Chiesa restò sempre ferma su questa scomunica e da allora ebbe inizio ciò che il vescovo di Milano chiama una specie di “guerriglia”. Essa durerà per più di 200 anni, con brevi barlumi di speranza che venivano accesi nel corso di incontri e di dialoghi occasionali tra prelati e frammassoni, soprattutto all’inizio del secolo.

Questa apertura ha fatto un progresso considerevole nel 1967 , allorché l’episcopato scandinavo ha deciso che i cattolici non sarebbero più tenuti a rinunziare alle loro relazioni massoniche , nel caso che la loro loggia non combattesse il cristianesimo. Secondo passo di capitale importanza: la lettera della Santa Sede che, nel 1974, autorizzava gli episcopati del mondo intero ad adottare le stesse posizioni dell’episcopato scandinavo.

In altri termini, commenta Mons. Pisoni, oggi è perfettamente possibile appartenere alla Massoneria senza cadere sotto il colpo di scomuniche collettive di un tempo. Tocca al cristiano verificare l’atteggiamento della sua loggia nei riguardi della religione e verificare anche se questo atteggiamento è compatibile con le proprie convinzioni. Perché vi è frammassoneria  e frammassoneria, ripete il vescovo, che precisa ancora:” Parlare contro il feticismo, il clericalismo o contro il dogmatismo in una loggia, non vuol dire essere anticattolico.”

Con il documento del 1974, reputa Mons. Pisoni, la Chiesa ha veramente girato la pagina di “questo assurdo processo alle intenzioni” incominciando da “quel povero papa” che era Clemente XII, il Concilio ha riconosciuto “gli errori”  del passato con umiltà, errori riguardanti gli ebrei, gli eretici del Medioevo o i frammassoni.

Mons. Pisoni lo ripeterà a più riprese : vi è una parte importante di cristianesimo nei fondamenti della filosofia massonica: “Bisogna considerare i suoi membri come sono e come vogliono essere, ossia delle persone rivolte verso la salvezza dell’umanità e la ricerca di un mondo migliore”. Allusioni ugualmente alle verità cristiane, quali la tolleranza, la fraternità e il perfezionamento che ispirano buon numero di logge, sempre secondo Mons. Pisoni.

Lefebvre? Un caso

Il suo spirito di apertura (quello di Mons. Pisoni n.p.c.) avrà sorpreso più di un frammassone, mercoledì sera: alcuni si attendevano molto più un affronto verbale che questa constatazione di tolleranza, questa volontà di tirare una linea sugli errori  e le lotte di dianzi. “Parla come noi” si è lasciato sfuggire uno degli uditori alla fine della serata. Quest’atteggiamento di conciliazione, del tutto opposto a quello di un Monsignor Lefebvre ha trascinato inevitabilmente l’uditorio sulla scabrosa vicenda di Econe e del suo capo spirituale. I due uomini d’altronde, hanno già avuto degli scambi di parole. Mons. Lefebvre ha detto di Mons. Pisoni che era “vescovo di giorno e frammassone di notte!”, cio’ che ha ispirato delle alzate di spalle all’oratore di mercoledì sera: “Nostro fratello Lefebvre-lo chiamo così con sincera carità-è contro la libertà religiosa (a un vescovo cattolico come Mons. Lefebvre dunque veniva contestata la sua piena ortodossia, è il colmo! n.p.c.), ci procura pena e amarezza. È’ giusto dire che alcuni Paesi si servono di questo povero uomo per farne una bandiera. Ma per noi, Mons. Lefebvre non è un problema, né uno scisma, è un caso personale, ecco tutto”.

Y.Lassueur

(*) Di un grande papa come Clemente XII il Pisoni si permette di dire, praticamente, che se fosse stato in senno non avrebbe condannato la Massoneria, ergo vecchio e malato non era in pieno delle sue facoltà mentali e quindi cio’ che ha fatto è una sciocchezza. Qui c’è già “in nuce” l’idea di un papa con mandato e poteri  ”a termine”; non a caso le Commissioni episcopali esautorano il papa e il Magistero dei singoli vescovi. A parte il linguaggio irriverente si nota la crassa ignoranza (o malafede) del Pisoni che non ricorda che la condanna  e la scomunica alla Massoneria furono ribadite dai successori di Clemente XII: 1751-Benedetto XIV;1821-Pio VII; 1825-Leone XII; 1832- Gregorio XVI; 1864 – Pio IX; 1884 -Leone XIII; 1902 -ancora Leone XIII; 1906- San Pio X; 1907-1910-1911 ancora San Pio X; 1958 Pio XII; fino al pronunziamento, negli Anni Ottanta, della Sacra Congregazione della Fede(Card. Ratzinger) con approvazione del Beato Giovanni Paolo II. 

Come ognuno potrà osservare la condanna della Massoneria da parte della Chiesa(la differenza tra l’errore e l’errante c’è sempre stata !) non fu capriccio di un papa vecchio, malato, quasi cieco e non in pieno delle sue facoltà mentali, come disse Pisoni, ma dottrina costante di Santa Romana Chiesa. La tirata finale di Mons. Pisoni, un prelato eretico senza ,forse, neanche percepirlo, al vescovo Marcel Lefebvre, è la più grande attestazione di Fede e fedeltà, alla Chiesa perenne, che gli si potesse fare.

GALLERIA DI IMMAGINI (archivio Pucci Cipriani)

(1) Padre Ernesto Balducci, il famigerato scolopio fiorentino “anima” e “mente” del cattocomunismo, grande quercia, le cui radici si nutrivano della dottrina gnostica e alla cui ombra si sviluppò il mito dei “preti rossi” (don Mazzi, don Milani, don Salucci, p. Turoldo etc.), figura nella lista di Mino Pecorelli come affiliato alla Massoneria. Di lui scrive Carlo Alberto Agnoli: “scomparso in un incidente stradale il 26 aprile 1992, in occasione della cui morte ‘L’Osservatore Romano’ ebbe ad esprimersi con profonda emozione e dolore. Ebbene, è sufficiente una conoscenza superficiale dell’opera di questo frate per rendersi conto che abbiamo a che fare con un uomo permeato dagli insegnamenti della Loggia .Ci limiteremo a spigolare alcune citazioni dal suo libro ‘Uomo planetario: ‘Chi ancora si professa ateo, o marxista, o laico, e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura, non mi cerchi. Io non sono che un uomo’. Più oltre commentando l’incontro ecumenico di Assisi del 27 ottobre 1986,così si esprime: ‘Siamo così alla resa dei conti. E in questa resa dei conti le religioni sono costrette a rivelarsi per quel che sono :PRODUZIONI SIMBOLICHE DI GRUPPI UMANI, SISTEMI IDEOLOGICI IN VESTE SACRA[…] TIMOR FECIT DEOS’. Poco prima infatti aveva scritto: ‘Nella generale eclissi delle identità, il nostro primo dovere è di restare fedeli a quella che abbiamo costruito, con una variante però, che essa va ritenuta non come il tutto ma come un frammento del tutto, di un tutto ancora nascosto nel futuro[…] Come il vero Dio, così anche il vero uomo è absconditus’. Il ‘Deus absconditus’, il dio del futuro che si deve ancora rivelare  e che nascerà dalla fusione e dalla morte di tutte le religioni  esistenti! E’, pari pari, l’insegnamento del 32° Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato. Concludiamo il nostro ‘excursus’ con questa citazione di sconvolgente crudezza: ‘E’ finita l’era dei popoli eletti .E’ FINITA ANCHE L’ETA’ DEI SALVATORI. Come mi appare vera oggi, la frase che Nietzsche rivolgeva ai cristiani del suo tempo: ‘Chi vi salverà dal vostro Salvatore?’. A questo punto è opportuno ricordare brevemente chi è quel Friedrich Nietzsche(1844-1900) alla cui autorità padre Balducci si richiama per ripudiare Gesù e il suo messaggio. Autore, tra l’altro, di un libro il cui titolo, ‘L’ANTICRISTO’, è già tutto un programma , quel filosofo preconizza un ‘Superuomo’ ‘liberato’ da ogni precetto e remora di ordine morale, e contrappone DIONISIO, dio della gioia, al Nazareno, predicatore di una tetra ‘morale da schiavi’. Il suo pensiero, compreso il mito dell’eterno ritorno , è tutto permeato di quelle dottrine gnostiche  che, secondo i più autorevoli trattatisti massonici(Albert Pike, René Guenon, ecc…) costituiscono il midollo della Massoneria, e che, evidentemente, il Balducci, in gran parte, condivide.”

(2) Mons. Alessandro Maria Gottardi (1912-2001) il cui nome apparve nella lista di ‘OP’ e in quella di “Panorama”. Più volte don Francesco Putti su “SI’ SI’  NO NO ” lo ha accusò’ di far parte della Massoneria.

(3) Anche il Cardinal Pellegrino appare nelle lista dei “presunti massoni” di “OP” ma già due anni prima, nel 1976, don Putti lo additava come il ‘fratello’ Pellegrino affiliato alla setta massonica.

(4) Una vignetta sul “Dialogo cattomassonico”.

(5)  Pose che indicano le tre fasi dell’esecuzione in caso di rivelazione del segreto massonico da parte di un adepto. Scrive C.A. Agnoli:”…la Massoneria è sempre stata e rimane una società segreta…(una)significativa formula di giuramento massonico…viene riportata su ‘Il Sabato’ del 30 giugno 1990 da Giano Accame (1928-2009) che lo trae  dall’Emulation Ritual, ‘un rituale assai diffuso dal Settecento nelle logge inglesi’ introdotto in Italia nel 1976, essendo Gran Maestro Lino Salvini, pubblicato dalle edizioni Soc. Erasmo del Grand’Oriente d’Italia. Eccone il testo: “Al fine di impedire che le nostre arti segrete e i nostri misteri nascosti possano essere impropriamente conosciuti per colpa della mia imprudenza, io solennemente giuro di osservare questi diversi punti senza accampare pretesti, equivoci o riserva mentale di sorta, pena, violando anche uno solo di essi , di avere la mia g. t. di L, la mia  1. s. d. s. r. e. s. s. 1. r. d. m. a. 1. d. b. m. o. alla d. d. – u. g. d. r.  dove i. f. e. r. d. m. a. r. d. v. o. 24 o.’. Ed eccovi, secondo la spiegazione fornita dal prof. Aldo Mola, in una pubblica conferenza, la spiegazione di quelle iniziali:’ gg. t. di t. significa GOLA TAGLIATA DI TONDO, 1. s. d. s. r. LINGUA STRAPPATA DALLA SUA RADICE, s. s. 1. r. d. m. SEPPELLIMENTO SOTTO LA RIVA DEL MARE, a. 1. d. b. m. a A LIVELLO DELLA BASSA MAREA, di d. d. -u. g. d. r. DISTANZA DI UNA GOMENA DALLA RIVA, dove i. f. e. e. d. m. a. r. d. v. o. 24 o. IL FLUSSO E IL RIFLUSSO DELLA MAREA ARRIVA REGOLARMENTE OGNI 24 ORE’.

(6) In quell’articolo – prosegue l’Agnoli- intitolato “Calvi horror show’, Accame osserva come la morte del banchiere italiano Roberto Calvi (nella foto) sotto il ponte dei ‘Frati Neri’ di Londra ricordi singolarmente questo rituale. ‘Infatti-commenta Accame- se uno viene strozzato per impiccagione gli si spezza la gola di netto, mentre la lingua fuoriesce dalla sede naturale. Il cadavere del banchiere venne trovato a una gomena dalla riva, dove il deflusso del Tamigi si imbatte ogni giorno con il flusso delle maree. E se manca il seppellimento nella sabbia, resta pur sempre la coincidenza del fatto  che l’altezza del luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di Calvi corrisponde esattamente al livello in cui si troverebbe la sabbia se non ci fossero gli argini costruiti artificialmente. Ce n’è quanto basta per autorizzare almeno la supposizione che dietro il suicidio di Calvi, banchiere cattolico ma anche massone della Loggia P2 (giacché perfino a livello ecclesiastico esistono connessioni con la Massoneria) si celi in realtà un omicidio rituale massonico: un’ipotesi che negli stessi ambienti massonici ha circolazione. Ho anzi motivo di ritenere che alla Massoneria stessa non dispiaccia che lo si creda, a dimostrazione della sua tenebrosa potenza’. Non dimentichiamo che l’articolo di Giano Accame apparve, appunto, su “Il Sabato”, giornale vicinissimo a CL Comunione e Liberazione, settimanale sul quale Antonio Socci pubblicò interessantissimi articoli sui  misteri e i segreti della Massoneria.(n.p.c.)

Messaggi subliminali? La foto del Cardinal Ravasi che sovrasta i massoni in divisa è tratta dalla homepage del sito ufficiale www.ilcortiledeigentili.com. Legittimamente viene da chiedersi perché sia stata scelta una foto del Cardinale nella sede dell’Unesco a Parigi ad occhi chiusi e con la mano sul cuore. Di sicuro non stava cantando l’inno nazionale…  (dal sito Fides et Forma)

(7) Don Franco Molinari. Con il gesuita Padre Caprile e il paolino p. Rosario Esposito, don Franco Molinari (don Putti lo chiamava il “Molin Molinaro” che ha sposato la Massoneria) tenne contatti  e pubblici incontri  con i massimi dignitari italiani di quella setta fino ad innamorarsene. Pubblicherò’ in un mio libro: “Fidem servavi: la memoria negata”  che uscirà a Natale, alcuni interessanti articoli sulla Massoneria di don Luigi Migliorini(+1975), un prete di campagna del mio Mugello e grande amico, che apparvero su “Realtà Politica”, la rivista fondata da don Luigi Sturzo e diretta da Alcide Cotturone, in polemica con il paolino Esposito definito dal Migliorini: “Il Cappellano della Massoneria”.

(8) Padre Josè Antonio Ferrer Benimeli, in collaborazione con il p. Caprile, (un tempo acerrimo nemico della Massoneria, che pubblicò un significativo libro dal titolo: “Massoneria, Sinagoga di Satana”), dette alle stampe un libello intitolato “Massoneria e Chiesa Cattolica ieri oggi domani”, nel quale, sia pur  citando un confratello , Padre Michel Riquet (1898-1993), si giunge ad auspicare che tra Chiesa e Massoneria si pervenga da un “iniziale ecumenismo  dei cuori” ad un “ecumenismo delle intelligenze e delle dottrine”, vale a dire, niente meno, che alla fusione, almeno sul piano delle credenze, fra Cristianesimo e Massoneria, , fra Chiesa e “Antichiesa”!

(9) Il Padre Michel Riquet (1898-1993), di cui abbiamo fatto cenno anche a proposito delle pubblicazioni del settimanale antimodernista “SI’ SI’  NO NO” del 1976.

(10) Un altro nome di prelato apparso sulle liste di “OP” e “Panorama” è quello del servita p. Davide Maria Turoldo, morto il 6 febbraio 1992, esaltato dai suoi ammiratori come “profeta” e “poeta” dei nuovi tempi. 

Sempre Agnoli scrive: “E’ gioco-forza riconoscere che anche costui  era un cattolico e un frate molto sui generis: convinto sostenitore del divorzio (ora anche i cardinali tedeschi capeggiati da Kasper chiedono un papa che riveda le regole dei divorziati e un nuovo approccio in campo morale…secondo gli schemi della Massoneria, basta vedere il Cardinale austriaco Schonborn, che viene falsamente indicato per un “conservatore” – CLICCA QUI – n.p.c.) ai tempi del referendum promosso dai cattolici contro quell’istituto, nel 1971, nel Santuario di Tirano spezzò una corona da rosario e la gettò tra i fedeli gridando: ‘Basta con queste superstizioni da Medio Evo!’ . Si ammetterà che da parte di un Servo di Maria sia stato un gesto almeno sconcertante. Ma di non diverso stampo era la sua ‘devozione’ per Gesù Cristo: sul numero di ‘Panorama’ del 26 maggio 1988, infatti, scrivendo a proposito  dell’esposizione dei Crocifissi in luoghi pubblici egli ebbe a sostenere: ‘Ci sia o non ci sia appeso ai muri non cambia niente. Il Crocifisso non vale più niente per il mondo d’oggi; non dice più nulla a questa società […] Oggi il Crocifisso in se’ non rappresenta più nulla[…] Il Crocifisso per me è Oscar Romero ucciso, è il povero Luther King ucciso, sono i neri del Sud Africa, è Mandela in galera[…]Quelli sono i veri Crocifissi!” 

Ci si domanda: c’è proprio tanto da stupirsi a trovare un frate di questo stampo in una o più liste massoniche?..”

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Preghiamo perché questo Conclave, per intercessione di San Pio X, ci dia un papa cattolico e i nemici della Chiesa non prevalgano.

MEMORIAE TRADERE. MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA. VESCOVI E CARDINALI NELLE LISTE DI MASSONI PUBBLICATE DAL GIORNALISTA MINO PECORELLI

di Pucci Cipriani, da Riscossa Cristiana (02/03/2013)

Il 12 settembre del 1976 all’interno delle mura leonine deflagrò una bomba di potenza incredibile allorché si lesse sulla rivista OP (Osservatore Politico) del giornalista Carmine (“Mino”) Pecorelli (1928-1979) una lista di “presunti massoni” tra cui figuravano cardinali eminentissimi e altre illustri personalità del mondo ecclesiastico. Un esempio? Il Vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi , Mons. Dino Monduzzi alla Prefettura della Casa Pontificia, il vescovo di Bruxelles Leo Suenens, l’arcivescovo di Trento Mons. Gottardi, il vescovo di Albano Mons. Luigi Bonicelli e l’arcivescovo di Ravenna Mons. Baldassarri…per arrivare al Cardinal Baggio, il Cardinal Poletti, il cardinal Pappalardo e il Cardinal Jean Villot Segretario di Stato.

Da tempo sia in ambiente massonico come in ambiente cattolico-tradizionalista correvano insistenti voci su una presunta “Loggia Vaticana” e il 17 e il 25 agosto di quell’anno l’agenzia di informazione “Euroitalia” aveva diffuso, con data d’ iscrizione, numero di matricola e sigla massonica (monogramma) l’elenco , alla vigilia dell’imminente conclave, di 113 nominativi di ecclesiastici alcuni dei quali “papabili”. Il giornalista  Mino Pecorelli non precisò mai come ne fosse venuto in possesso di detta lista ma è noto che era persona vicina al “venerabile” Licio Gelli della P2.

Ma queste liste venute fuori a più riprese erano solo dei falsi? in merito sentiamo quanto scrive il giudice Carlo Alberto Agnoli, il più noto studioso italiano di Massoneria: “passiamo ad analizzare la questione della attendibilità che va attribuita alla lista di OP (Osservatorio Politico) del 12 settembre 1978 e a quella a essa precedente, apparsa su “Panorama” del 10 agosto 1976.Esse ci risultano essere le principali liste di prelati assertamente aderenti alla Massoneria che siano state pubblicate da quando , nel 1717,è stata fondata questa istituzione. Giova notare-continua Agnoli-che i nomi che figurano nei due elenchi sono pressoché uguali: la differenza è che OP omette due nominativi riportati da “Panorama” , e ne aggiunge altri otto che in quest’ultima rivista non figurano…sarebbe gravemente erroneo liquidarli come senz’altro inattendibili, come sbrigativamente fece il giornalista di ‘Panorama’ con riferimento a quello da lui stesso pubblicato. Egli, infatti, specificò che quei nominativi ‘circolano da qualche mese’ in Vaticano. E’ ragionevole, dunque, arguirne  che in ambiente così qualificato essi trovavano , quanto meno, qualche credito. Tanto ne trovavano che, alcuni cardinali’ chiesero con insistenza che si facesse chiarezza” e che Paolo VI (1897-1978), tramite l’allora vescovo, poi Cardinale, Monsignor Benelli, fin dal 1975, affidò in via discreta e confidenziale le indagini nientemeno che al Comandante Generale dell’Arma Generale Enrico Mino, con particolare riguardo alla persona del Vescovo Annibale Bugnini(1912-1982), autore della discussa e rivoluzionaria riforma liturgica. Riferisce il giornalista di “30 GIORNI” che, sulla base degli elementi da lui acquisiti , quell’alto ufficiale espresse  il convincimento che l’elenco fosse vero. Nuovi e più approfonditi  accertamenti vennero richiesti al medesimo generale verso la metà del 1977 dall’autorevole Cardinale Arcivescovo di Genova Giuseppe Siri(19016-1989), evidentemente insoddisfatto perché vedeva rimanere ai loro posti nella Chiesa persone in forte odore di Massoneria. Ma il Generale Mino il 31 ottobre di quell’anno precipitò con il suo elicottero , in Calabria sul monte Covello, trovando la morte in circostanze che “30 GIORNI” dell’11 novembre 1992, indica come altamente sospette ‘portando così nella tomba -commenta sempre quella rivista-i risultati della seconda indagine’. ‘Restano poi da spiegare-prosegue il nostro giornalista-delle misteriose telefonate, di cui esistono le intercettazioni, nel corso delle quali(Licio Gelli)Venerabile burattinaio (della Loggia P2) parlava della successione al generale Mino prima ancora che questo morisse nel tragico incidente aereo. Perché-si domanda ancora Carlo Alberto Agnoli- quella lista trovò tanto credito in Vaticano? …è verosimile la storia , riferita dal giornalista di “30 GIORNI”, che essa fosse stata compilata sulla base di documenti fotocopiati presso la sede del Grand’Oriente d’Italia da un giovane impiegato- nipote di un frate- che, in presenza dello zio, consegnò tutto a Mons. Giovanni Benelli(1921-1982), allora Sostituto della Segreteria di Stato, il quale li fece giurare entrambi ‘che non stavano mentendo su un argomento così grave’. Certo si è che un plico di fotocopie di quei documenti, verosimilmente di seconda generazione, era in possesso del cardinale Dino Staffa(1906-1977). Anche “30 GIORNI” , del 6 giugno 1992, ne riproduce tre. Ma ecco che dopo la lista di ‘Panorama’ sopravvive quella dell’Osservatore Politico (0P) di Pecorelli…che come risulta dalla commissione d’inchiesta parlamentare di quella famigerata Loggia, è membro della P2, le sue parole sono quelle di uno che è addentro alle segrete cose. Nella premessa dell’elenco, terribilmente corredato, a differenza di quello di ‘Panorama’, di tanto di data e numeri  delle tessere di iscrizione, il che gli conferisce un tono di grande attendibilità, egli dice, in sintesi, di essere venuto in possesso della lista il 28 agosto precedente. Invita quindi l’appena eletto Albino Luciani(1912-1978) a un rigoroso controllo e conclude con queste parole: ‘pubblicando questa lista di ecclesiastici forse affiliati alla Massoneria riteniamo di offrire un piccolo contributo(alla chiarezza nella Chiesa cattolica n.p.c.) O UNA PIOGGIA DI SMENTITE O, NEL SILENZIO, L’EPURAZIONE’. Mancò la ‘pioggia’ e mancò anche l’epurazione. Anche perché di lì a pochi giorni (28 settembre 1978) morì Giovanni Paolo I -‘che aveva manifestato l’intenzione di metter mano alla questione dello IOR  e di far chiarezza in merito alla lista dei presunti prelati iscritti alla Massoneria’ … va detto, che prima ancora della loro pubblicazione  le future liste di ‘Panorama’ e ‘OP’ avevano trovato una significativa conferma…infatti …Monsignor Annibale Bugnini (autore) di quella famosa riforma liturgica che ha sconvolto il rito millenario della Santa Messa…nel luglio del 1975 veniva eliminato dalla Curia Romana e nel settembre spedito come nunzio in Iran, ed è lui stesso, nel  suo libro intitolato ‘La Riforma liturgica’ a riconoscere che il suo allontanamento fu dovuto alle prove di appartenenza alla setta raccolte a suo carico…naturalmente (per lui) ‘perfida calunnia’. (cfr. Carlo Alberto Agnoli in “La Massoneria all’attacco della Chiesa”).

Dunque abbiamo il duplice tentativo di Paolo VI prima e di Giovanni Paolo I di far luce sulla Massoneria in Vaticano: molti hanno testimoniato che Paolo VI, che aveva anche parlato del “Fumo di Satana che è entrato nella Chiesa”, rimase sconvolto da queste rivelazioni…di Giovanni Paolo I abbiamo già detto.

GALLERIA DI IMMAGINI

(Archivio Pucci Cipriani – vedi anche la nota in calce)

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La lista di “presunti massoni”, che il giornalista Mino Pecorelli pubblico sulla sua rivista “OP” il 12 settembre 1976. Pecorelli morì assassinato a colpi di pistola il 20 marzo 1979. L’assassinio è rimasto a tutt’oggi impunito.

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La lista di “presunti massoni”, che il giornalista Mino Pecorelli pubblico sulla sua rivista “OP” il 12 settembre 1976. Pecorelli morì assassinato a colpi di pistola il 20 marzo 1979. L’assassinio è rimasto a tutt’oggi impunito.

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Il Cardinal Villot (1905-1979) che, una volta letto l’elenco dei presunti massoni apparso sulla rivista francese “Lectures Françaises”, scrisse immediatamente questa lettera: “Il Cardinale Jean Villot, Segretario di Stato, saluta distintamente il Signor Direttore di ‘Lectures Françaises. Avendo appreso recentemente che la rivista, nel suo ultimo numero di settembre del 1976, aveva menzionato il suo nome presentandolo come massone, il Cardinal Villot dichiara nella maniera più formale che non ha mai avuto in alcun momento della sua vita il minimo rapporto con la Massoneria né con alcuna altra società segreta. Aderisce pienamente alle condanne inflitte dai Sommi Pontefici. Il Cardinal Villot prega il Direttore di ‘Lectures Françaises’ di volergli inviare un esemplare del numero che pubblicherà questa smentita, e con anticipo lo ringrazia. Vaticano,31 ottobre 1976. Jean Cardinal Villot”.

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Dopo la morte del Cardinal Villot fra le sue cose fu trovato un libro intitolato “Vie et prospectives de la franc-maçonnerie traditionelle” di Jean Tourniac, Grande Oratore della Gran Loggia Nazionale di Francia. Sul frontespizio vedete due dediche manoscritte al medesimo Card. Villot , una dello stesso autore, e l’altra del Gran Maestro della medesima Loggia. Di fronte a questo documento appare come minimo “lacunosa” quella sua assicurazione di non aver mai avuto “in alcun momento della sua vita il minimo rapporto con la Massoneria”. Del resto le posizioni teologiche del Card. Villot erano quelle dei cardinali Suenens, Poletti, del vescovo di Trento Gottardi etc…che figurano con lui nella lista di ‘Panorama’ e di ‘OP’.

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Questo quadro ,custodito alla Kunsthalle di Amburgo, è la copia su scala ridotta di un’opera più grande di Jean Baptiste Regnault, ora perduta, che venne esposta al “salon” del 1795 e con cui l’autore intendeva rappresentare lo spirito della Rivoluzione. Il titolo è : “la libertà o la morte”. La libertà è rappresentata dalla figura muliebre di sinistra, onusta di simbologia massonica: il berretto frigio, la livella, il fascio littorio circondato dal tricolore…per libertà, naturalmente, si intende quella dalla Legge di Dio, bandita dallo stato rivoluzionario. Campeggia in mezzo il Genio portatore di luce, colui che ha insegnato all’uomo, sin dal Paradiso Terrestre, le vie della ribellione. In capo la luce dell’iniziazione massonica.

Quest’angelo, investito in pieno dalla luce del “Delta luminoso”, è dunque il portatore di luce, o Lucifero.

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Il “Genio della Libertà” anche lui portatore di luce(la fiaccola nella mano destra)e nella mano sinistra la catena infranta simbolo del diritto di origine divina spezzato dalla Rivoluzione. Questa statua è posta al vertice della colonna di piazza della Bastiglia a Parigi.

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Sembra che la Massoneria abbia voluto mettere il suo sigillo in questa opera: “L’Angelo della Luce”, complesso alto 5,20 m collocato nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma in occasione del Giubileo del 2000.La basilica, sorta nel 1561 su disegno di Michelangelo sopra le terme di Diocleziano, il 13-2-1945 vide il battesimo di un famoso convertito: il rabbino Israel Zolli.

Patrocinatore di questa opera in bronzo fu il cardinale William H. Keeler, membro del direttivo della “World Conference on Religion and Peace”, accreditata presso l’ONU. Si noti la fiamma sul capo dell’angelo come quella sul genio della liberta’” del quadro di Jean Baptiste Regnault nella mano di Prometeo del Rockfeller Center ,a rappresentazione di colui che ha insegnato all’uomo, fin dal Paradiso terrestre, la via della ribellione. L’angelo della figura in bronzo si innalza dal vertice di una piramide, collocata direttamente in asse con la cupola sovrastante. Che cosa si voleva rappresentare con la piramide se non una gerarchia in cui l’Angelo(ossia il Genio portatore di luce-Lucifero n.p.c) occupa il vertice? Difficile pensare che in quella basilica, sorta sulle spoglie dei martiri, che per non rinnegare Cristo hanno scelto la morte, fosse esattamente questo l‘“angelo magnifico rimasto nel desiderio di questa chiesa” che un antico testo rievocava.

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La statua dorata del Prometeo davanti al Rockefeller Center nella Lower Plaza: la scritta che domina la fontana recita: “Prometheus teacher in every art brought the fire that hath proved to mortals a means to mighty ends”, che tradotta in italiano suona così: “Prometeo maestro di ogni arte portò il fuoco che ai mortali si è rivelato un mezzo per fini possenti”.

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.“Saggezza, Luce e Suono” è il titolo conferito dallo scultore Lee Lawrie (1933) al bassorilievo prospiciente al monumento a Prometeo nella Lower Palaza di New York. Posto sul frontone dell’accesso al Rockefeller Center, tempio dell’Alta Finanza, il bassorilievo è completato dalla scritta :” Saggezza e conoscenza  saranno la stabilità dei tempi”. Il richiamo ai “Master of Wisdom”  e al Grande Architetto dell’Universo è evidente.

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Il Cardinal Schonborn (clicca qui)

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Il Cardinal Gianfranco Ravasi che nelle sue opere, nella sua azione, riprende in toto il programma della Libera Muratoria. Per avere un’idea di chi sia veramente quest’uomo clicca qui.

Ecco un documento assolutamente inedito: una lettera del Mago Merlino al Card. Ravasi: A S.Em. Mons. Gianfranco Ravasi-Città del Vaticano Eminentissimo Cardinale, la Fata Morgana ed io fummo presenti, almeno in spirito, insieme al grande Cagliostro, al “Cortile dei Gentili” e molto godemmo nel vedere i nostri colleghi maghi, fattucchiere, sociologi e psicologi, pitonesse, cartomanti, venditori di erbe depurative, esoteristi, streghe e stregoni  così impegnati nei vari seminari sul tema: “dio questo sconosciuto!”. Bel colpo Eminenza…Lei è stato eccezionale nella pubblicazione di articoli e libri (è chiaro che non avrà tempo per la preghiera e le confessioni e questo è molto buono!) mielosi che hanno ingenerato e ingenerano nei fedeli dubbi che portano alla perdita della fede. Anche la suora ballerina è stata molto brava! Continui così e non si faccia intimorire. Ora la sua campagna per diventare papa ha molte possibilità di successo dopo che a sponsorizzarla è arrivato, dopo il caro Bertone, anche Mons. Piero Marini (da non confondersi con Guido Marini che crede davvero e per di più è fedele al papa), il non dimenticato vescovo new-age che riuscì a vestire arcobaleno (e quindi da pagliaccio) tutti i vescovi. Comunque, eminenza, la Fata Morgana ed io – sempre con l’aiuto di Cagliostro-metteremo a sue disposizione tutte le nostre arti in modo che lei possa diventare davvero papa e così, una volta per sempre, possa sparire la chiesa e i cristiani la smettano di credere a certe panzane. Continui così eminenza. E mentre pesticciamo la “sacra” porpora ci dichiariamo dell’eminenza vostra umilissimi e potenti servitori, Mago Merlino  – Fata Morgana.

Preghiamo la Madonna che ci ottenga presso il Signore la grazia di un Papa cattolico e che l’eterno Nemico possa tornare nell’inferno: recitiamo con devozione questa bella preghiera a San Michele Arcangelo che fece mettere al termine dalla S Messa Leone XIII. La preghiera fu tolta dopo il Concilio e RIMESSA da Benedetto XVI con il motu proprio Summorum Pontificum:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti su di lui il suo dominio, preghiamo supplichevoli: e tu, o Principe della milizia celeste, col divino potere ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen.

Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen.

*******************

L’Autore ringrazia gli scrittori Carlo Alberto Agnoli e Epiphanius, che hanno consentito la riproduzione delle iconografie massoniche dalle seguenti loro opere.

Carlo Alberto Agnoli: La Massoneria nell’opera della Rivoluzione francese” (Ed.Civilta’ Brescia)

Epiphanius: “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia” (Ed “Ichthys”-Via Trilussa,45-AlbanoLaziale)

MEMORIAE TRADERE. VERSO IL CONCLAVE. MASSONERIA, IL SERPENTE CHE STRISCIA NELLA CHIESA

di Pucci Cipriani (Riscossa Cristiana, 23/02/2013)

“Fino a che non uscirà dalle forme temporali di un passato che muore e che non potrà rivivere, il papato dei tempi antichi non ha più nulla da dire ai tempi moderni, che d’altronde mancano di orecchi per ascoltarlo. Esso non ha più nulla da fare nel nuovo ordine sociale che ha dovuto, per delle ragioni superiori, inaugurarsi alla meno peggio fuori di Roma, malgrado Roma, contro Roma…Il vecchio papato romperà il silenzio nell’ora in cui sarà terminata l’opera gloriosa di questa palingenesi. Allora, rivoltandosi nel suo sepolcro, Pietro verificherà l’oracolo del Cristo…confermerà…tutti i popoli cristiani nelle nuove vie in cui il loro Redentore li ha fatti entrare. Confermerà la nuova civilizzazione; la proclamerà figlia del Vangelo… Pronunziando il proprio decadimento il papato romano dichiarerà URBI et ORBI che, avendo terminata la sua missione e il suo ruolo di iniziatore, si dissolve liberamente nella vecchia forma, per lasciare il campo libero alle operazione superiori del nuovo Pontificato della nuova Chiesa e del nuovo sacerdozio che esso stesso istituirà… Poi ricadendo esausto sul suo letto funebre, si addormenterà per sempre nel letto della morte… sarà visibile a tutti che l’ORDINE NUOVO deriva logicamente dall’ordine antico… il vecchio papato e il vecchio sacerdozio abdicheranno volentieri davanti al Pontificato e ai preti del futuro, che saranno quelli del passato convertiti e trasfigurati…la Sinarchia è capace di operare questo rinnovamento generale.” (Cfr. Abbe Roca, 1830-1893, in “Glorieux Centenaire” pp.457-469).

Questa citazione che fa venire i brividi veniva riportata, nell’aprile del 1976, da “SI SI-N0 N0”, diretto da un grande personaggio, il sacerdote don Francesco Putti, morto in odore di santità, che così titolava il fondo : “L’ATTACCO DELLA MASSONERIA CONTRO IL PAPA”. L’incipit: “La città di Satana svela l’obbiettivo ultimo della sua criminosa e subdola attività, la distruzione della Chiesa istituita da Gesù: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.

Subito dopo il Concilio don Francesco Putti, con la sua rivista, fu una delle poche voci della Tradizione che si levò in difesa della Chiesa e del Papa dagli attacchi satanici contro di essa, denunziando con vigore gl’infiltrati al suo interno: “Il Cavaliere errante Fr. Michele Pellegrino” (Cfr. SI SI N0 N0 del luglio-agosto 1976) o “Massoneria: alcune opere del FR. Ugo Poletti” (Cfr. SI SI N0 N0 del settembre 1976) o “Mentre noi dormiamo i massoni lavorano: elenco delle sedi massoniche fondate a Roma dal 1943 al 1972” (Cfr. SI SI N0 N0 del novembre 1976). Articoli e documentazione che già fotografavano, allora, la situazione della Chiesa, una situazione di “autodemolizione” davvero satanica per cui nel 1972, durante l’Angelus, Paolo VI, il Pontefice tormentato e amletico, ebbe a dire chiaramente: “Avevamo sperato che dal Concilio venisse una bella primavera e invece abbiamo avuto un rigido inferno…il fumo di Satana è entrato nel tempio”, riecheggiando le parole dell’Apocalisse (Ap. IX,2) “Aperuit puteum abyssi et ascendit fumus…”

Quanto tempo è passato. Chi avrebbe detto che proprio un papa, Benedetto XVI, avrebbe confermato quelle denunzie che allora solo un manipolo di “disperati” osava formulare. Già ai novendiali per la morte del Beato Giovanni II l’allora Cardinal Ratzinger ebbe ad esclamare: “Quanta sporcizia nella Chiesa”, quindi la sua difesa dell’antica liturgia fino al Motu proprio “Summorum Pontificum”, il suo rifiuto di dare la Sacra Eucarestia in mano profanandola, il suo implorare preghiere “perché non venga sopraffatto dai lupi”, fino all’ultimo denunzie contro le rivalità e le trame oscure della Curia e dei vescovi, la battaglia eroica contro la pedofilia e il suo ascolto nei confronti delle vittime…fino in fondo, fino all’amaro calice, fino a quell’annunzio drammatico, sconvolgente, quell’annunzio che ha messo nell’angoscia i credenti, i buoni cattolici e che ha fatto starnazzare i nemici della Chiesa, la contro-chiesa di Satana: “Un gesto di coraggio e di umiltà”…”un grande papa che ha capito che le forze non lo sostenevano più”…”un papa che ha aperto alla Chiesa nuovi orizzonti”. Il Santo Padre, che per noi rimarrà sempre il Santo Padre, ha visto questa guerra senza quartiere e sa chi ha manovrato nell’ombra.

Noi ci limitiamo a fare un po’ di cronaca degli ultimi decenni e di questo formidabile attacco portato alla Chiesa e al Vicario di Cristo dal proprio interno.

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La cosa che caratterizza la Religione cattolica è la Santa Messa che rinnova il Sacrificio di Cristo sulla Croce per cui il Sacerdote (alter Christus) trasforma con le parole della consacrazione il pane e il vino in Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signor Gesù Cristo. Con la nuova messa non c’è più il Sacrificio ma tutto si riduce a un memoriale della cena, ecco dunque la profanazione dell’Eucarestia che viene data in mano.

Dopo il Vaticano II si è visto di tutto in questo continuo Carnevale della Chiesa: dai balletti alle chierichette, dalla Messa (??) concelebrata da preti e monache alle messe jazz e beat.

Il dio Pan, invocato dal massone Carducci, autore tra l’altro dell’Inno a Satana, nella poesia “Davanti San Guido” (…E Pan l’eterno che sull’erme alture…) scritta prima della sua conversione al cattolicesimo.

Il Logo del Nuovo catechismo della Chiesa Cattolica Come si vede non è altro che l’immagine del dio Pan, alias Baphomet, alias Lucifero.

Il gesuita (per molti eretico) Karl Rahner, nemico dell’autorita’ papale e dei Dogmi del cattolicesimo fu “la mente del Concilio Vaticano II”. Rahner è il Maestro e l’ispiratore della “svolta antropologica”, il costruttore e progettatore di quella nuova Chiesa profetizzata dall’abbé Roca.

Da sempre la Massoneria si è posta come l’anti Chiesa. La Massoneria degli Alti Gradi  fa risalire le sue origini ai Cavalieri Templari. L’ordine dei Templari fu soppresso da papa Clemente V in seguito a un processo intentato nei confronti dell’Ordine dal re di Francia Filippo il Bello; e il Gran Maestro di quell’Ordine, Jacques de Molay,  fu arso al rogo nel 1314. La vendetta templare, dunque, che il “fratello” massone si impegna ad attuare nei così detti “Gradi di vendetta”, deve cadere sui successori del Re di Francia e del Papa…il simbolismo dello stemma è evidente: il teschio al centro, incoronato d’alloro e trionfante, è quello del Gran Maestro Jacques de Molay; ai lati, sconfitti e reclini, sono il teschio del Re di Francia- si notino i gigli di Francia sulla corona!- e quello del Pontefice, sormontato dal triregno…In basso, a sinistra, si noti il pugnale che simboleggia la vendetta che il cavaliere Kadosh è chiamato a compiere contro il Re e contro il Papa. La principale accusa rivolta contro i Templari era quella di professare un culto gnostico, e quindi luciferiano…e di adorare l’orribile idolo Baphomet. Non importa, qui, accertare se quell’accusa fosse vera o falsa. L’importante è che i rituali massonici la ritengono, in sostanza, vera, in tal modo facendo proprie le dottrine gnostiche imputate ai Templari dai loro accusatori. (Cfr. Carlo Alberto Agnoli, op. cit.).

Grande scalpore fece la “Lista Pecorelli”, apparsa sull’agenzia stampa “OP” di Mino Pecorelli il 12 settembre 1978- Anno I- con i nomi dei prelati adepti alla Gran Loggia Vaticana. Non vi fu nessuna smentita e da quella lista si potè capire il perché della grande crisi della Chiesa: ormai gl’infiltrati della setta avevano preso il campo. La famosa lista apparve sul numero 21-22 del 12 settembre 1978 e vi apparivano 121 nomi di alti Prelati. Nell’elenco figurava, tra gli altri, il nome del Card. Agostino Casaroli, il vero fautore della così detta “Ostpolitick”, ovverosia la resa della Chiesa al Comunismo: molte furono le vittime di quella disastrosa politica, la più illustre l’eroico Cardinale magiaro Joseph Mindzenty. Ecco i dati  di Loggia del Cardinal Agostino Casaroli: iscrizione alla Massoneria il 28-IX-1957; Matricola: 4176; Matonogramma: CASA.

Il massone Card.Achille Lienart (1884-1976) uno degli artefici della grande truffa conciliare, per cui i cardinali progressisti sostituivano con colpi di mano schemi di discussione filo-eretici a quelli preparati dalla Commissione nominata dal Santo Padre e presieduta dal Card Ottaviani con segretario il grande arcivescovo Mons. Marcel Lefebvre. Se Rhaner fu la mente della grande svolta massonica del Concilio Vaticano II, certamente il braccio fu Achille Lenart, 30° Grado della Massoneria. Prima della sua morte confidò ad alcuni amici: “Umanamente parlando la Chiesa è perduta!”.

Il massone Card. Joseph Suenens fu cacciato dalla sede cardinalizia di Bruxelles per la sua appartenenza alla setta massonica, dopo che il sacerdote italiano don Luigi Villa consegnò la documentazione alla Santa Sede.

Ecco “Annibal ad portas…” anzi ormai penetrato dentro le mura per distruggere la Citta’ Santa. Si tratta di Mons. Annibale Bugnini(1912-1982),”padre” della infausta riforma liturgica e della nuova Messa conciliare. Fu lui il vero distruttore della grande liturgia cattolica. Quando Paolo VI ebbe le prove della sua appartenenza alla setta massonica lo allontanò da tutti gl’incarichi curiali (era Segretario della Congregazione per il Culto Divino) e lo inviò come “pro nunzio” a  Teheran in Iran. Lo scrittore cattolico toscano Tito Casini più volte, nei suoi libri, denunziò che questa riforma era figlia della Massoneria e che il padre della medesima, Annibale Bugnini, era affiliato a questa setta anticristiana.

Il Cardinal Veolar Brandao che riceve dalla Massoneria il titolo di “Gran Benefattore”, con Antonio Carlos Portela, Venerabile della Loggia “Libertade” e con il Gran Maestro Florival Ferreira.(Cfr. don Luigi Villa in “Chiesa Viva” ed. Brescia).

Il Cardinal Francesco Ravasi, uno dei “papabili” la cui candidatura è stata “lanciata” dal Card Bertone, Segretario di Stato. Ravasi è portato sugli scudi da tutti coloro che vorrebbero una rivoluzione copernicana all’interno della Chiesa, a cominciare da un “papa a termine” con poteri limitati ed estesi invece alle conferenze episcopali. Ravasi nega la storicità dei Vangeli e ha fondato ad Assisi il “Cortile dei Gentili”, inteso come “laboratorio di un dialogo di pari dignità tra atei e credenti che purifichi gli atteggiamenti profondi di entrambi nei confronti di Dio e della fede” .Insomma -chiosano Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro: “una sublime versione martiniana che, una volta innescata, porta il cattolicesimo all’autodissoluzione”. Con Ravasi il Vaticano rigurgita come non mai di gazzettieri sinistri, Maestri venerabili, preti apostati, psicologi, pitonesse, maghi, sociologi, spretati, veterocomunisti, atei militanti, nemici dichiarati della Chiesa e ciarlatani vari. Ecco i nomi degli invitati, amici di Ravasi, che hanno partecipato al “cortile d’Assisi” parlando sul tema: “Dio questo sconosciuto” (sic!): Luigi Berlinguer, Eraldo Affinati, Lucia Annunziata, Franco Bernabè, Enzo Bianchi, Giancarlo Bosetti, Luigino Bruni, John Borselli, Susanna Camusso, Aldo Cazzullo, Vincenzo Cerami, Lorenzo Chiuchiù, Virman Cusenza, Ferruccio de’ Bortoli, Domenico de Masi, Massimiliano Fuksas, Umberto Galimberti, Yas Gawronski, Massimo Giannini, Giulio Giorello, Simon Hampton, Orazio La Rocca, Raffaele Luise, Monica Maggioni, Giuliana Martirani, Armando Matteo, Roberto Olla, Ermanno Olmi, Mario Orfeo, Moni Ovadia, Giuseppe Piemontese, Federico Rampini, Ermete Realacci, Giuseppe Virgilio, Umberto Veronesi, Gustavo Zegrebelsky, Alex Zonatelli. Come ben si vede le forze dell’Inferno sono ben concentrate dal papabile Ravasi. Assenti giustificati: Mago Merlino, la Fata Morgana e Cagliostro.

Ecco qui, nella foto, il Prefetto della Congregazione per la Fede, Mons.Gerhard Ludwig Muller, nemico giurato della Santa Tradizione, a cui molti, oggi, rinfacciano i suoi scritti contro la Verginità della Madonna e contro la Transustanziazione. Ora stanno venendo allo scoperto i poteri forti, la lobby massonica e la lobby gay in vaticano: “La tesi ormai dominante – scrive il Professor Roberto de Mattei su “Il Foglio” di sabato 23 febbraio 2013 – è che Benedetto XVI si è “arreso” davanti a una curia corrotta e ingovernabile, ma ciò che si insinua è che la morbosità sessuale, il crimine e l’intrigo facciano parte della natura stessa della chiesa romana. Questa offensiva mediatica dovrebbe togliere ogni illusione a chi ancora crede nella possibilità di conciliare la Chiesa con i “poteri forti” laicisti che oggi tentano di schiacciarla. La reazione cattolica dovrebbe essere virile e combattiva e partire dall’ammissione dell’esistenza di una crisi di fede di cui l’innegabile decadenza morale degli ambienti ecclesiastici è, insieme, causa e conseguenza. L’espressione più recente di tale crisi dottrinale è l’assenso dato dalla Commissione Episcopale Tedesca alla così detta: “pillola del giorno dopo”, in casi estremi come lo stupro. Questa dichiarazione sembra rappresentare la simbolica rivincita dell’Episcopato centroeuropeo sull’Humanae Vitae del 25 aprile 1968.L’enciclica di  Paolo VI che condannava categoricamente la contraccezione, fu apertamente contestata da un gruppo di vescovi “renani”, gli stessi che avevano applaudito il Card. Suenens quando nell’aula del Concilio Vaticano II, il 29 ottobre del 1964, egli aveva rivendicato il controllo delle nascite, pronunciando con tono veemente, le parole: ‘Non ripetiamo il processo a Galileo’. Oggi i vescovi tedeschi rialzano con clamore una bandiera mai ammainata”.

Questa moneta da 10 franchi francesi (dieci è il numero delle Sephiroth della cabala ebraica) è stata coniata in Francia nel 1989, bicentenario della Rivoluzione francese. Il “Genio” porta in mano la fiaccola dell’iniziazione e in capo la Stella di David, simbolo comune all’Ebraismo e alla Massoneria, dal significato gnostico e magico. La moneta qui riprodotta riproduce esattamente il “Genio della Liberta’” che sormonta la colonna innalzata, nel 1841, nell’area ove un tempo sorgeva la Bastiglia.

Il “Genio della Liberta’” anche lui portatore di luce (Lucifero) della Colonna di piazza della Bastiglia. Si noti nella mano sinistra la catena infranta, simbolo del diritto di origine divina spezzato dalla Rivoluzione. Il Cardinale Suenens ebbe ad affermare: “Con il Concilio Vaticano II abbiamo portato all’interno della Chiesa i principi della Rivoluzione Francese. Liberté=la libertà religiosa-Fraternitè=l’ecumenismo. Egalité=la collegialità.

Lo stesso “Genio”, col medesimo emblema sul capo, domina il monumento di piazza dello Statuto  a Torino, a sottolineare la continuità ideale, organizzativa e spirituale della Rivoluzione italiana-esaltata dalle centrali di propaganda settaria col nome di “Risorgimento” – e di quella francese. Era logico che, dalla Francia, la Rivoluzione venisse immediatamente esportata in Italia, sede del Papato, in conformità al programma enunciato dal fratello A.Pike …In Italia, la mobilitazione degli animi contro il potere temporale dei papi e la teocrazia fu contrabbandata sotto il falso, o meglio, secondario scopo dell’unificazione italiana. La penna in mano al “Portatore di Luce” , e il libro sottostante costituiscono un’esplicita rivendicazione delle origini settarie dello Statuto Albertino del 1848 che, al di là dell’ingannevole premessa del suo articolo 1, in cui si riconosceva la religione cattolica come religione di Stato, poneva tutti i presupposti dello Stato “laico”, e cioè ateo, a partire da quello fondamentale della origine contrattuale e quindi umana della legge. …l’allora Gran Maestro Arman De Corona, nel corso del convegno massonico tenutosi il 24 e 25 settembre 1988 al “Teatro Nuovo” di Torino, e significativamente intitolato: “La liberazione d’Italia nell’opera della Massoneria”…ebbe testualmente a dichiarare che del così detto Risorgimento : “la Massoneria non fu semplice ‘tendenza’ , una ‘corrente’, ma fu il vero centro ispiratore e motore”.(cfr. C.A. Agnoli op.cit.pp128-129)

Il 12 agosto 2012 è stata celebrata una “Messa”(sic!),per ricordare la Giornata del Massone, nella Diocesi Pernanbuco in Brasile. La funzione è stata celebrata da Padre Geraldo de Magela Silva della Diocesi di Pasqueira. Le foto di questa cerimonia sono state messe su Internet da un’organizzazione massonica. Notate nella sequenza fotografica la Comunione in mano a un dignitario della Massoneria.Le foto di questa cerimonia sono state messe su Internet da un’organizzazione massonica.

Il Vescovo locale Mons.José Luiz Ferreira Salles, intervistato in proposito, si è scusato dicendo che era stato tenuto all’oscuro della cosa. (Cfr. “Chiesa viva” del novembre 2012).

Quello che sta succedendo ora in Vaticano ha dell’incredibile, nessuno ricorda più le scomuniche alla Massoneria, anzi se ne fanno le lodi; eppure rimane sempre in vigore la Dichiarazione sulla Massoneria della Sacra Congregazione della Fede(1983):

“E’ stato chiesto se sia mutato il giudizio della Chiesa nei confronti della Massoneria per il fatto che nel Nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.

Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie.

Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita.

I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.

Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la dichiarazione di questa Santa Congregazione del 17 febbraio 1981 (cf.AAS 73.1981pp240-241).

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’udienza concessa al sottoscritto Cardinal Prefetto, ha approvato la seguente dichiarazione, decisa nella riunione ordinaria della S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.

Roma, dalla Sede della S. Congregazione per la Dottrina della Fede, il 26 novembre 1983.

Joseph Card.Ratzinger,Prefetto

Fr.Jerome Hamer, O.P.-Arcivescovo tit.di Lorium, Segretario.

Questa è la nostra forza, questa è la nostra certezza!

Affrontiamo dunque le tempeste e le persecuzioni che verranno, confortati dalle parole dolcissime della Madonna a Fatima: “INFINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’!”