Il Concilio Vaticano II. Riforma o rivoluzione? Tavola rotonda con Roberto de Mattei

Concilio Vaticano II

Il Concilio Vaticano II avrebbe dovuto portare, nelle speranze dei papi e dei padri conciliari, una stagione di prosperità e serenità alla Chiesa, invece fu proprio Paolo VI, il pontefice che lo chiuse, che solo pochi anni dopo dovette ammettere che era cominciata l’epoca più difficile del cattolicesimo. Ma com’è stato possibile tutto questo? La moderata riforma che la maggioranza dei vescovi di allora auspicava è degenerata in una disastrosa rivoluzione. Di questo e altro parliamo con il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e direttore di Corrispondenza Romana, nonché autore di tante valorose opere cattoliche, tra cui il celeberrimo Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta.

In occasione del Santo Natale di quest’anno, naturalmente oltre che queste libro, suggeriamo anche di regalare qualche opera delle Edizioni Fiducia, diretta dal prof. de Mattei, che propone tantissime opere di spiritualità.

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Al cuore della rivoluzione c’è l’odio di Dio

Lo spirito della rivoluzione è espresso dalle nozioni di uguaglianza assoluta e di libertà completa, cui corrispondono due passioni: orgoglio e sensualità. Secondo S. Tommaso d’Aquino, odiare la gerarchia nell’universo significa odiare Dio. Quindi, al cuore della rivoluzione troviamo un atteggiamento di odio di Dio.

 

INTELLIGONEWS: Leaks sulla Chiesa, Gotti Tedeschi: “Fu Kasper a parlare di rivoluzione”

Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello IOR, commenta i documenti dei collaborati della Clinton in cui si progetta come “rivoluzionare” il cattolicesimo.

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