Cronache dalla neochiesa. A Torino il parroco, rigorosamente di strada, annuncia alla messa di Natale: «Non dico il Credo perché non ci credo». A Genova, un altro prete “ribelle” cancella le messe della Natività e di Maria Madre di Dio. Libertà di una cattiva teologia che sta avvelenando la fede dei semplici. E alla quale nessuno porrà freni. Invece, per i sacerdoti che esprimono dubbi su alcune derive recenti scatta la sospensione a divinis…
La totale inconsistenza teologica della neochiesa del gesuita Bergoglio: ma che cos’è questa “Chiesa delle periferie”? forse esiste una “Chiesa del centro”? Come nel caso dei “Preti di strada” la neolingua tradisce la neochiesa.
Con le nomine di Milano (Delpini) e Roma (De Donatis) le strategie episcopali di Bergoglio sembrano segnare una piccola svolta. Con queste nomine Papa Francesco passa dalla “rivoluzione” del pastore di strada, alla “rivoluzione” del pastore dal profilo basso. Speriamo che non diventino prigionieri di una certa retorica buonista e politicamente corretta con cui li si avvolge facilmente.
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Da qualche tempo Vittorio Messori “per senso di responsabilità” si è imposto il silenzio sulla Chiesa e papa Francesco.
Il fumo di Satana 