di P. Francesco Solazzo, passionista (papalepapale.com)
Il prete non deve puzzare di pecora, ma deve portare alle pecore il buon profumo di Cristo. Deve essere quel pezzo di cielo che testimonia la presenza divina e ne indica la purezza ed eternità, verso la quale tutti i credenti sono chiamati. Se un sacerdote puzza di pecora significa che fa le stesse cose delle pecore, ma a questo punto, i fedeli, invece di vedere nel prete un richiamo alla legge di Dio, vedono qualcuno che si confonde con loro ma che pretende rappresentare Gesù Cristo e il suo insegnamento. Il risultato sarà che i fedeli inseguiranno il prete non per avere la remissione dei peccati a seguito della conversione e della contrizione, ma una sorta di giustificazione al peccato, per poi rifiutarlo come inutile orpello, perché, tanto, ognuno può continuare a fare quel che gli pare. E, così, ci si è giocato quell’ “in remissione dei peccati” che è il fine dei fini della vita e della missione sacerdotali.