La famiglia, a dispetto dei relativisti che vivono di menzogne, è una sola: uomo, donna, prole, come è in natura, come è per ogni nucleo animale, così come ha stabilito il Creatore.
di Cristina Siccardi (17/11/2013)

Non è necessario andare al cinema per vedere i film dell’orrore, è sufficiente vivere nei nostri malaugurati tempi, impregnati di apostasia immanente, dove la pietà è morta con la Fede, per incontrare sempre nuovi e mostruosi incubi. Un nuovo incubo dovrà essere vissuto da un’innocente bimba di tre anni, incapace ora di chiedere aiuto e di scappare… Il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto da Giuseppe Spadaro, ha deciso di darla in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali. Due uomini di mezza età si prenderanno “cura” della piccola e tale affidamento è stato sostenuto non solo dai giudici che hanno seguito il caso, ma anche dai servizi sociali, psicologi laureati compresi, “attenti”, quindi, alla psicologia dell’età evolutiva…
Secondo il Corriere della Sera, il Tribunale ha valutato di poter compiere questo passo in forza di una sentenza dello scorso mese di gennaio della Corte di Cassazione, che aveva sancito «il diritto di una coppia di donne all’affidamento del figlio minore di una delle due partner. Per la Corte (Prima sezione civile) è un “mero pregiudizio” sostenere che “sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”».
La famiglia, a dispetto dei relativisti che vivono di menzogne, è una sola: uomo, donna, prole, come è in natura, come è per ogni nucleo animale, così come ha stabilito il Creatore.
Tuttavia c’è qualcosa che sconcerta ancora di più di questa scellerata e macabra scelta, ovvero la seguente dichiarazione:
«I giudici hanno il dovere e la responsabilità di tutelare il bene dei minori e di stabilire nel caso concreto qual è il miglior bene possibile. Anche nel caso della bambina si presume abbiano fatto questa valutazione, per quello che è nelle loro possibilità e nelle loro conoscenze». A pronunciare queste parole non è il responsabile di un circolo arcigay, neppure Luxuria e neanche Lady Gaga… lo dice il Vicario generale dell’Arcidiocesi di Bologna, Monsignor Giovanni Silvagni, classe 1961 (difensore del Vincolo al Tribunale Ecclesiastico Regionale dal 1994 al 2005 e quindi Giudice dello stesso Tribunale), il quale, interpellato dall’Ansa, ha osato rispondere in quei termini.
L’Arcivescovo Carlo Caffarra, Pastore della diocesi di Bologna, è a conoscenza di questo pensiero? L’eresia modernista è giunta a tanto nella Chiesa? Ci sono sempre più “uomini di Chiesa” che non sono più sottomessi a Cristo (loro vero Capo Supremo), ma ai poteri del mondo.
Non possiamo più tacere e avallare l’eresia, per far piacere a chi? Il miglior bene possibile di quella bimba non è certo quello di stare con una coppia di omosessuali. Decisamente meglio per lei una comunità, dove vige maggior controllo. Qui siamo di fronte alla spietata crudeltà, siamo di fronte all’abisso, governato dal peccato e dai demoni.
Scriveva Padre Roger Thomas Calmel O.P.: «È la gloria della morale cristiana di sbarrare la strada ai sotterfugi e di chiudere loro tutte le uscite. Perché mentire ancora quando la radice della menzogna è devitalizzata, resa sterile ed uccisa dal dono della grazia, che purifica e sopraeleva? È la gloria della nuova legge, che è legge di grazia, di far adottare dei costumi divini, operando anzitutto un taglio spietato nelle aspirazioni impure e intricate della natura corrotta, riconoscendo poi dei diritti unicamente alle esigenze nobili e buone e portandole a gravitare nell’orbita delle virtù teologali. […] ci sentiamo urtati ed offesi dalla grossolanità interiore degli eresiarchi, e se non sempre dalle loro debolezze carnali, almeno dal loro orgoglio sfrenato in spiritualibus» (Breve apologia della Chiesa di sempre, Editrice Ichthys, Albano Laziale 2007, pp. 30-31).
Per le debolezze carnali di due uomini, il Vicario di una delle diocesi più importanti al mondo offre loro, in sacrificio, una creatura di tre anni? Le enormità dichiarate da Monsignor Silvagni non corrisponderanno mai e poi mai al pensiero di Dio. Il Signore abbia misericordia di questa bambina e possa donare a lei una vera famiglia.
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