Signori Vescovi, ricordate a Chi un giorno renderete conto!

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri un accorato appello-denuncia di un sacerdote ai vescovi italiani.

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Bergoglio sospenderà a divinis Viganò?

Carlo Maria Viganò sarà punito da Jorge Mario Bergoglio per aver detto la verità?

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Anche l’Italia ha il suo James Martin e il pride cattogay

Il gesuita Pino Piva sta facendo in Italia lo stesso lavoro di padre James Martin: in nome della pastorale, dell’accoglienza e del discernimento, arriva a giustificare gli atti omosessuali. E sarà protagonista, insieme a Martin, del Forum dei cristiani Lgbt che, da alcuni anni, si svolge ad Albano Laziale, il cui vescovo Semeraro è un grande sponsor dell’iniziativa.

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“Ecco perché crediamo a Viganò”

Autorevoli personalità americane credono a mons. Carlo Maria Viganò non solo perché ne conoscono la forza morale e spirituale, ma anche perché nessuno fin ora è riuscito a provare l’infondatezza della sue accuse.

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“L’omosessualità nel clero ha già spaccato la Chiesa”

“Il fenomeno dell’omosessualità divide sempre più anche la Chiesa cattolica”. Lo spiega in questa intervista il filosofo polacco Andrzej Kobyliński. “Se non viene più condivisa da tutti i cattolici una visione comune dell’omosessualità, allora come salvare la stessa concezione del sacerdozio e dei sacramenti?”, si chiede, annunciando, secondo gli ultimi studi, che c’è “un esodo eterosessuale dal sacerdozio”. “A causa dello scontro sull’omosessualità crescerà sempre più la disintegrazione del cattolicesimo”.

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Bergamo, la curia tifa gay-pride e stoppa la veglia di riparazione

A Bergamo una forte pressione della curia stoppa la preghiera di riparazione che si sarebbe dovuta tenere in chiesa dopo il primo Gay Pride orobico. Ripiegheranno con un Rosario, ma non c’è da stupirsi dato che la stessa diocesi ha collaborato con l’organizzazione dell’evento per non farlo coincidere con l’arrivo delle spoglie del Papa Buono. Invece di condannarlo, si è cercato di scendere a patti con i promotori. A farne le spese, come al solito i fedeli: è la legge del più forte.

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Roma, “famiglie” LGBT in una parrocchia, una svista “oculata”

Parrocchia di San Gelasio in subbuglio. Domenica arriva il Papa, ma la Rete si scatena per la foto sul sito a corredo della Domenica delle Famiglie prevista per l’11 marzo: un inno al poliamore e alle “famiglie” arcobaleno. Interviene il vescovo e il parroco toglie l’immagine, parlando di una “svista”. Sarà, ma sembra una svista molto oculata…

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La lobby gay non fa bene alla Chiesa

Tra i fattori che hanno contribuito a quei paragrafi della Relatio dedicati all’omosessualità e sconfessati dai padri sinodali nei circoli minori, c’è da considerare il lungo lavoro della lobby gay che opera all’interno della Chiesa. E che mira soprattutto a modificare il Magistero in materia.

di Riccardo Cascioli

«Più di un padre si è chiesto come sia stato possibile che nella Relatio fosse dedicato al tema (dell’omosessualità, ndr) così tanto spazio quando invece in assemblea se n’era discusso assai poco». Così viene riportato da uno dei circoli minori. In realtà è una domanda che si sono fatti in molti, anche perché i tre paragrafi della Relatio (dal 52 al 54) dedicati alle persone con tendenze omosessuali sono molto distanti dall’insegnamento tradizionale della Chiesa in materia (vedi articolo di Roberto Marchesini pubblicato il 16 ottobre). Non solo, in conferenza stampa monsignor Bruno Forte, indicato dal cardinale Erdö come il vero responsabile della stesura di quegli articoli, si è spinto anche più in là arrivando a “benedire” le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

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