Ancora confusione negli interventi di papa Francesco

È ormai assodato che le ascendenze culturali di Jorge Mario Bergoglio affondano le loro radici nell’immanentismo, nello storicismo, nella fenomenologia etica, un approccio che accantona nella morale la metafisica e nella fede l’afflato trascendente.

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“Traditionis custodes”. Il commento di Pietro De Marco

Il prof. Pietro De Marco, in questo suo tagliante articolo inviato al vaticanista Sandro Magister, spiega che i due documenti di Francesco, il motu proprio e la lettera di accompagnamento, fanno «supporre che la fedeltà al “vetus ordo” sia un fatto di minoranze organizzate, tendenzialmente scismatiche», eppure si tratta di un’«ipotesi lontana dalla realtà e priva di ogni discernimento».

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Quanto Kant c’è nella Chiesa di oggi?

Per ateismo filosofico si intende una filosofia che non ritenga possibile conoscere nulla della trascendenza, nemmeno l’esistenza di un Fondamento trascendente. Il Protestantesimo si trova in questa situazione: è una religione credente per fede ma atea per ragione. Quanto c’è del protestantesimo nella teologia e nella vita della Chiesa cattolica di oggi? Molto, moltissimo.

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Fratelli tutti, ma senza più Dio. Un filosofo giudica l’ultima enciclica di Francesco

Se questa diluviale predicazione di Papa Francesco della “fraternità” desse vita a un “cristianesimo diverso”, nel quale “Gesù null’altro fosse che un uomo”? È questo il serissimo “dilemma” nel quale il filosofo Salvatore Natoli vede caduta oggi la Chiesa, con il pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

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Il panteismo di Leonardo Boff

Il teologo “della liberazione” Leonardo Boff ha contributo all’enciclica Laudato sì sulla salvaguardia della “casa comune”. Regista di tutti i filoni della teologia modernista: immanentismo, panteismo, antispecismo, storicismo naturalistico e monismo post-cristiano.

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Il modernismo: radici e conseguenze storiche

Giornata di studi su “Vecchio e nuovo Modernismo: Radici della Crisi nella Chiesa”, Roma – 23 giugno 2018. Relazione del prof. Roberto de Mattei.

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Papa Francesco. Un discorso da fare

Esattamente cinque anni fa il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, gesuita di origini italiane, veniva eletto al soglio pontificio. Arrivati al primo lustro, e possiamo stilare un bilancio su questo pontificato, per certi versi anomalo e inedito, per altri versi coerente, per quanto radicale, esplicazione dei sopra richiamati principi del Vaticano II, ovvero l’orizzontalismo e l’antropocentrismo.

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Rahner, il gesuita che ha secolarizzato la Chiesa

La neo-Chiesa di Rahner e la resa al mondo.

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Il teologhese rahneriano, tra “soggettivalità” e “autocomunicazione graziosa” di Dio

I miracoli, la fede, la salvezza secondo Karl Rahner, tutte cose di cui Agostino, Tommaso, Basilio, Anselmo. Girolamo … non si erano mai accorti. Poveretti.

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Si può parlare di “bergoglismo”?

Adottiamo per utilità d’espressione il termine evocativo di “bergoglismo”, non per intendere quanto Jorge Mario Bergoglio ha detto o scritto prima e dopo l’elezione a Romano Pontefice, quanto per connotare una corrente ideologico-pastorale che oggi ha de facto in papa Bergoglio la sua più visibile espressione ma che parla attraverso mille voci riconducibili a nomi noti.

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