Le periferie divenute centro, il centro emarginato. Teoria, prassi (e confusioni) di Francisco il caudillo.
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Scrutare i segni dei tempi e scoprire che non c’è il Covid
Secondo il linguaggio della teologia post-conciliare il Coronavirus non può appartenere alla categoria dei segni dei tempi che si fondano invece sul dialogo positivo col mondo. La Chiesa riusciva meglio a leggere i segni dei tempi quando non conosceva ancora la moderna dottrina dei segni dei tempi perché valutava gli eventi storici, compresi gli eventi naturali dell’epidemia, alla luce della teologia della redenzione. Nella versione contemporanea dei segni dei tempi, invece, la Chiesa chiede solidarietà, coraggio, impegno: tutte cose molto buone, per le quali però è sufficiente la presidenza della Repubblica.
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Paolo VI e la Dottrina sociale della Chiesa
La rivista della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale torna sulla presunta freddezza di Paolo VI per la Dottrina sociale. Un modo per attaccare anche San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
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Video. Identikit del cattoprogressista (1)
Chi sono i cattoprogressisti e come fare a riconoscerli e a non cadere nel diabolico inganno che si può cambiare senza rompere? In questo primo briefing degli amici di Cooperatores-Veritatis.org viene spiegato che il progressismo è diviso in due: uno moderato (o conservatore) che vuole salvare l’ortodossia, senza rendersi conto di aver ceduto — nella prassi – all’eterodossia; l’altro radicale (o neomodernista) che è invece disinteressato all’ortodossia perché fa — nella prassi — della propria eterodossia la nuova ortodossia.
Per approfondire:
- Modernismo ed Umanesimo
- Introduzione alla Pascendi
- Come la Chiesa cadde nelle mani dei neomodernisti
- Quel modernismo che governa oggi la Chiesa
- La guerra civile del post-Vaticano II
Con le armi nucleari all’assalto del Catechismo
L’intenzione manifestata dal Papa di aggiornare il Catechismo dichiarando immorale non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari, crea diverse perplessità. Anzitutto nel merito, perché il Catechismo già auspica un disarmo «generale, equilibrato e controllato», cosa ben diversa da un eventuale disarmo unilaterale implicito nella condanna del Papa. Ma soprattutto è preoccupante il fatto che in poco meno di due anni è già la quarta volta che che si opera o si fa pressione per cambiare il Catechismo. Che non è il ricettacolo dei desiderata del momento, ma l’«esposizione dell’unica e perenne fede apostolica», come scrisse san Giovanni Paolo II.
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La malattia della Chiesa si chiama post-modernismo. La diagnosi di un teologo
Il vaticanista Sandro Magister pubblica una dettagliata analisi della crisi della Chiesa fatta dal teologo padre Serafino M. Lanzetta.
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L’Humanae vitae sotto assedio. Ma dovranno passare sui corpi di Wojtyla e Caffarra
A cinquant’anni dalla sua pubblicazione, l’enciclica di Paolo VI Humanae vitae contro la contraccezione è dunque ormai in pieno cantiere di rifacimento.
Amoris Laetitia, i vescovi dell’Emilia-Romagna sdoganano l’adulterio e il concubinato
Per i divorziati-risposati — rei di due peccati mortali, l’adulterio e il concubinato — può essere lecito avere rapporti “coniugali” ed accostarsi così alla Comunione. È quanto affermano le linee guida dei vescovi dell’Emilia-Romagna per l’applicazione di Amoris Laetitia, dando seguito a quello che appare come un input dall’alto.
Humanae Vitae, come smontare la devolution etica di Avvenire
È sconcertante che un’interpreazione dubbia di una norma diventi il criterio fondante per rinnegare norme che non sono dubbie affatto. Se infatti è la coscienza sic et simpliciter ad avere il primato, e non la coscienza retta, allora la norma verrebbe ridotta a flatus vocis, al massimo ad una sommessa esortazione, e per il singolo sarebbe la propria coscienza l’istanza creatrice della sua verità morale. Il quadro è quello né più e né meno del soggettivismo e del relativismo etico.
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“Noi possumus”, il cuore delle aperture di Amoris laetitia era già scritto. Rimangono i Dubia
Era tutto già scritto. Alcune interpretazioni del capitolo VIII di Amoris laetitia riprendono vecchie teorie. Lo dimostra un libro scritto della San Paolo nel 2005 dai cardinali Kasper e Martini. In punta di penna si sono battute linee precise su liturgia, ecumenismo, morale. Tra le pieghe del libro un imperativo che rischia di affermarsi ora: «La Chiesa non ha nessuna competenza dottrinale per un giudizio definitivo sulle situazioni concrete».