Cambia il paradigma quando cambia il concetto di verità

Il 27 novembre 2018 è stato presentato a Verona il libro di José Antonio Ureta, intitolato Il «cambio di paradigma» di Papa Francesco. Continuità o rottura nella missione della Chiesa? Bilancio quinquennale del suo pontificato, alla presenza dello stesso autore e di Stefano Fontana, esperto di Dottrina sociale. Vi proponiamo le trascrizioni degli interventi, oltre al video completo dell’evento. Ha moderato Julio Loredo, membro dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà come José Antonio Ureta.

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Il 27 novembre 2018 è stato presentato a Verona il libro di José Antonio Ureta, intitolato Il «cambio di paradigma» di Papa Francesco. Continuità o rottura nella missione della Chiesa? Bilancio quinquennale del suo pontificato, alla presenza dello stesso autore e di Stefano Fontana, esperto di Dottrina sociale. Vi proponiamo le trascrizioni degli interventi, oltre al video completo dell’evento. Ha moderato Julio Loredo, membro dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà come José Antonio Ureta.

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Nunzio Galantino, il “piazzista da quattro soldi” che piace a papa Francesco

Il “compagno Galantino” non ha mai “misericordia” verbale, né comportamentale, per chi non la pensa come lui.

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Contro i presunti ispiratori dell’enciclica ambientalista

A finire sotto tiro non è l’enciclica in quanto tale, che è ancora tutta da vedere, ma piuttosto chi vi si muove intorno.

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Tutto è liquido. Tutto è liquidato.

Tutto è diventato liquido: la società, la politica, la sessualità, persino il magistero della Chiesa tramite il pontificato di Francesco. Così si liquida tutto. Solamente la tecnocrazia rimane solida e diffonde la liquidità.

di Antonio Socci

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C’è aria di “Tribunale del popolo” nella Chiesa

L’ondata di critiche a Vittorio Messori per l’articolo su papa Francesco – con tanto di una petizione online – mette in evidenza che c’è un movimento che sta cercando di usare papa Francesco contro i suoi predecessori nella speranza di usarlo contro la Chiesa stessa.

di Riccardo Cascioli

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Pacifista e dialogante: è il solito Francesco della Cavani

Pauperista, pacifista e dialogante con l’islam. Il terzo film di Liliana Cavani su san Francesco è simile agli altri due nel raffigurare il Poverello d’Assisi secondo le solite regole del pensiero politicamente corretto del momento. Con la complicità della Rai che ha costretto i contribuenti a sorbirsi la fantastoria della Cavani.

di Rino Cammilleri

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Un pontificato per far emergere l’apostasia silenziosa

Anche sentendo l’aria che tirava al Sinodo straordinario sulla famiglia, c’è da chiedersi: ma siamo così accecati che non ci accorgiamo più di questa “apostasia silenziosa”, di questo “scisma sommerso” che ha intaccato il cattolicesimo? Forse è questa la missione di Papa Francesco: far emergere questo male nascosto.

di P. Enrico Cattaneo S.J.

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Presenze, assenze e sorprese del sinodo in arrivo

di Sandro Magister

Tra i quasi duecento membri del prossimo sinodo sulla famiglia ve ne sono 26 nominati personalmente da papa Francesco, tra cui 14 cardinali, ben 5 dei quali con più di ottant’anni.

È quest’ultima una novità senza precedenti, come ha mostrato Gianni Cardinale su “Avvenire” del 10 settembre. Nei sinodi del 2012 e del 2008 di cardinali ultraottantenni ve ne fu uno solo, e appena due nel sinodo del 2005.

Per Francesco, quindi, l’età avanzata non è un limite. E non a torto. I cinque vegliardi da lui voluti al sinodo sono tutt’altro che personaggi in quiescenza. Basti dire che tra loro c’è il cardinale Walter Kasper, cioè proprio colui che ha immesso più dinamite nella fase pre-sinodale, con la proposta di far cadere il divieto della comunione eucaristica ai cattolici divorziati risposati civilmente.

Si sa che Francesco personalmente pende dalla parte di Kasper. E infatti tra i cinque ultraottantenni non ha mancato di convocare anche il belga Godfried Danneels, il cardinale che già nel sinodo del 1999, assieme al collega Carlo Maria Martini, si era espresso a favore della comunione ai risposati.

Cei-VescoviMa a bilanciamento di questi due, va anche detto che il papa ha voluto al sinodo due altri cardinali ultraottantenni notoriamente schierati su posizioni contrarie: l’italiano Elio Sgreccia e lo spagnolo Fernando Sebastián Aguilar, quest’ultimo autore della prefazione a un recente saggio del cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, di netta contrapposizione alle tesi di Kasper.

Tra i cardinali con meno di ottant’anni designati dal papa vi sono inoltre Carlo Caffarra e Angelo Scola, anch’essi in disaccordo con Kasper, specie il primo, uscito più volte allo scoperto con agguerrite argomentazioni in difesa del “no” alla comunione ai risposati.

Caffarra, prima di diventare arcivescovo di Bologna, era stato preside dell’Istituto internazionale per il matrimonio e la famiglia fondato da Giovanni Paolo II presso la Pontificia Università Lateranense.

Inaspettatamente, però, tra gli esperti chiamati a collaborare alla segreteria del sinodo, non figura nessun membro di tale istituto. Un vuoto che stupisce, trattandosi dell’organismo d’istituzione pontificia più attinente al tema che il sinodo è chiamato a discutere.

Così come sorprende la mancata convocazione del cardinale Camillo Ruini, che da presidente della conferenza episcopale italiana è stato protagonista di memorabili battaglie proprio sulle questioni della famiglia.

Altre assenze inattese sono quelle di due degli otto cardinali del “consiglio della corona” del papa: il cileno Francisco Javier Errázuriz Ossa e lo statunitense Sean P. O’Malley. Così come la mancata chiamata del cardinale arcivescovo di Toronto Thomas Collins, anche lui uscito allo scoperto contro le tesi di Kasper.

Era scontato, invece, che Francesco chiamasse al sinodo il suo pupillo argentino, l’arcivescovo Víctor Manuel Fernández, rettore della Pontificia Università Cattolica di Buenos Aires.

Ma la sorpresa è nel ruolo che il papa gli ha assegnato, quello di vicepresidente, al fianco del cardinale Gianfranco Ravasi, della commissione incaricata di scrivere il messaggio finale del sinodo.

La scorsa estate Fernández era stato il più intimo sodale di Francesco nella scrittura della “Evangelii gaudium”.

© Settimo Cielo (10 settembre 2014)