Quello degli abusi sessuali è un grave problema per la Chiesa, ma non basta chiedere perdono: si deve capire perché è successo, ma con i criteri della Chiesa, non quelli del mondo. Invece si sta andando nella direzione opposta, promuovendo quella secolarizzazione che è proprio la causa del collasso della morale.
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Chiesto l’arresto di Zanchetta, il vescovo “rifugiato” da Papa Francesco
E adesso contro Gustavo Zanchetta, l’ex vescovo di Oran protetto da papa Francesco, è stato chiesto un mandato di cattura internazionale. L’accusa è quella di aver abusato sessualmente di due seminaristi. La magistratura argentina lamenta che l’imputato non abbia risposto a numerose chiamate telefoniche, né a mail. Ma ora Zanchetta ha stabilito il suo domicilio in Vaticano, pertanto si apre una partita ad alto rischio con la Nunziatura per l’estradizione. Sempre che il Papa non lo convinca a consegnarsi.
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Video. Abusi (omo)sessuali del clero: come il Vaticano non ha gestito lo scandalo
Lo scandalo abusi nella curia vaticana raccontato e denunciato da Marco Tosatti, decano dei vaticanisti italiani, in una conferenza del 13 luglio scorso.
L’inedito Viganò investe il numero tre della curia
L’ex nunzio rende nota una parte dell’intervista al Washington Post non pubblicata. Cita pesantissime accuse su violenze nel pre-seminario vaticano gestito dal vescovo di Como, che portarono chi indagò ad essere rimosso. E aggiunge benzina sul conto del già “chiacchieratissimo” arcivescovo Peña Parra, numero tre della curia vaticana.
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Dall’etica della situazione agli abusi (omo)sessuali, passando per l’Amoris Laetitia
Anche in epoche precedenti la Chiesa aveva a che fare con questo problema e anche nel clero più ossequioso della tradizione si ritrova una simile rete omosessuale. È, però, un fenomeno del presente, soprattutto del presente pontificato, che nell’approccio con questo problema tra i vertici gerarchici della Chiesa sembri regnare o l’assenza di orientamenti o un orientamento sbagliato.
Vertice abusi, perché non può avere soddisfatto le vittime
Come previsto, il vertice sugli abusi sessuali concluso ieri in Vaticano ha seguito un copione già scritto, dove le parole d’ordine – clericalismo, sinodalità, trasparenza – sono servite a nascondere più che a rivelare, a dare l’idea di un cambiamento radicale quando invece si sta facendo resistenza al cambiamento avviato già da Giovanni Paolo II.
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Si è conclusa la sceneggiata vaticana sugli abusi (omo)sessuali
L’80% degli abusi commessi dal clero hanno per vittime adolescenti maschi, ma il summit in Vaticano sta evitando di affrontare il problema. Questa voluta omissione è un segno chiaro del potere della lobby gay nella Chiesa e un’indicazione del desiderio di rendere accettabile quello che la Chiesa, da sempre, condanna in modo esplicito, e cioè i rapporti omosessuali. Lo confermano le parole elusive pronunciate dagli uomini scelti per guidare il vertice, da Cupich a Scicluna. (Chi muove i fili del summit che non tocca l’omosessualità, Marco Tosatti, La Nuova BQ, 24-02-2019)
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Si chiude oggi il vertice vaticano sulla protezione dei minori. Ieri a dominare la scena è stato il cardinale Marx che ha denunciato la distruzione di dossier per coprire i nomi dei responsabili e ridotto ancora una volta tutto il tema degli scandali sessuali all’abuso di potere. Una posizione che altri cardinali (come Müller) non condividono. (La denuncia di R. Marx e la retorica sul clericalismo, Nico Spuntoni, La Nuova BQ, 24-02-2019)
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Monsignor Juan Auirre, vescovo nella Repubblica Centrafricana, afferma che non si può eludere il problema dell’ingresso degli omosessuali in seminario. Prima concausa, dice, del dramma abusi. (Omosessualità e abusi, un problema da affrontare. Parla un comboniano, Giuliano Guzzo, Il Timone, 22-02-2019)
Intervista al card. Muller: “La Chiesa non può e non deve rinunciare alla Verità”
«Abusi sessuali, chi parla di clericalismo svia dalla vera causa del problema»; «Non si può sfuggire al fatto che oltre l’80% degli abusi sessuali siano atti omosessuali»; «Strumentalizzare lo scandalo degli abusi per legittimare l’omosessualità è un crimine»; «La lobby gay nella Chiesa distrugge la dottrina ma anche le persone che dice di voler aiutare». «Complotto contro il Papa? Una assurdità, i cattolici stanno sempre con il Papa, anche se trovano discutibili alcune sue azioni»; «Il più grave problema della Chiesa è il relativismo dottrinale». «Quando ci sono messe “non cattoliche” i fedeli hanno il diritto di protestare». A venti giorni dal vertice in Vaticano sugli abusi sessuali, intervista a tutto campo con l’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard L. Müller.
Abusi sessuali, nuove rivelazioni e imbarazzi di Francesco
Papa Francesco sapeva benissimo delle accuse di abusi sessuali nei confronti del suo “amico” vescovo Gustavo Zanchetta: lo ha rivelato alla AP uno dei preti accusatori. È l’ennesimo caso di “copertura” in cui viene chiamato in causa il Papa, a cui diventa assurdo rispondere con la tesi del complotto.
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Uomini giusti ai posti giusti / 8. Due cardinali e un frate
Continua la rubrica del vaticanista Aldo Maria Valli nell’elencare gli “uomini giusti al posto giusto” che sostengono il rivoluzionario pontificato di Francesco. Questa volta è il turno del card. Roger Michael Mahony, arcivescovo emerito di Los Angeles, del card. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, e del frate americano Daniel Horan.
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