Avvenire più blasfemo di Charlie Hebdo

Sappiamo da tempo che il vignettista comunista Staino è passato da poco ad Avvenire, il quotidiano dei Vescovi italiani (la CEI), mantenendo e rispettando – a sua ragione – la sua indole ateistica per la quale nessuno gli ha chiesto, come sarebbe dovuto essere, di rispettare almeno i Santi, soprattutto Gesù Cristo, anche se per loro è oramai un “compagnone superstar” di gite e merende.

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Chi sbeffeggia Dio non può rispettare l’uomo

Il caso delle vignette di Charlie Hebdo offensive nei confronti delle vittime del terremoto di Amatrice, è un classico esempio di che cosa voglia dire il nichilismo più sfacciato. Charlie Hebdo costituisce un inno al nulla, una enciclopedia, consultabile nei futuri secoli, per capire questi anni bui.

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Jean-Pierre Grallet, il vescovo “blasfemo”

di Mauro Faverzani

«La bestemmia è contraria al rispetto dovuto a Dio ed al Suo Santo Nome. Per sua natura è un peccato grave». Lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2148, precisando come, col termine «bestemmia» si debbano intendere le «parole di odio, di rimprovero, di sfida» proferite «contro Dio», il «parlar male» di Lui, mancarGli «di rispetto» anche «nei propositi» o «abusare del nome» Suo. Non solo: «La proibizione della bestemmia si estende alle parole contro la Chiesa di Cristo, i santi, le cose sacre».

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Gesuiti più Charlie di tutti: ecco le vignette sul Papa

“Je suis Charlie” dilaga, le sue vignette su Maometto ora circolano su tutti i giornali del mondo. Ma c’è qualcuno che ha pensato di fare di più, pubblicando anche le caricature del settimanale su Dio, il Papa e la Chiesa cattolica. Chi? Il mensile Études, prestigiosa rivista dei gesuiti francesi.

di Luigi Santambrogio

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