Francesco pontefice a vita. Ma senza un successore “suo”

Niente fa presagire che il successore di Francesco possa essere qualcuno della cerchia papale.

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Non sono i tradizionalisti, ma Roche a ignorare il Concilio

Il porporato perseguita il rito tradizionale in base al (falso) presupposto che la teologia sarebbe cambiata con il Vaticano II. In realtà, la vera contraddizione non è tra testi conciliari e Messa antica, ma tra il prefetto del Culto Divino e la liturgia.

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Mons. BUX: “Non fermeranno il fiume in piena della Tradizione cattolica!”

Insieme a mons. Nicola Bux, Giovanni Zenone e Gaetano Masciullo parleremo dell’ultimo rescritto di Papa Francesco che conferma sostanzialmente quanto scritto nel motu proprio Traditionis Custodes.

Messa in latino, un cardinale inglese contro il suo popolo

L’ulteriore stretta decisa da Roma sul rito antico crea imbarazzo e attesa nel Regno Unito, dove la Messa in latino è molto popolare. Il Prefetto del Culto Divino è infatti il cardinale inglese Arthur Roche, peraltro molto poco amato dai suoi confratelli in patria. Occhi puntati su Westminster in attesa della sostituzione del cardinale Nichols. Parla Damian Thompson.

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Questa Messa non s’ha da fare e basta. Nuove restrizioni vaticane

Un nuovo rescritto vaticano, approvato dal papa, rafforza le misure coercitive di Traditiones custodes contro la celebrazione della Messa tradizionale. I vescovi non sono più idonei a concedere il permesso di utilizzare una chiesa parrocchiale per la celebrazione della Messa secondo il Messale di San Pio V. Questo permesso può venire ora solo dal Vaticano (che non verrà mai). E così per i nuovi sacerdoti che desiderano celebrare questa Messa. Insomma, si caccia i fedeli dalle loro parrocchie e si dice che la Messa che ha formato generazioni e generazioni di santi, di dottori, di confessori, di martiri, ora è nociva alla fede. Il tutto mentre si sta celebrando il sinodo più inclusivo della storia. È vero: c’è sempre chi è più inclusivo di altri.

La cricca di Sant’Anselmo che fa la guerra al rito antico

Dal segretario Viola ai sottosegretari García Macías e Marcjanowicz, fino a Ravelli e Midili che guidano le celebrazioni pontificie: provengono tutti dall’Ateneo Sant’Anselmo e si muovono animati soltanto da un accecamento ideologico e cieco di fronte alla realtà. Ecco chi fa la guerra alla Messa antica.

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Se Roche dà del “protestante” a chi ama la Messa antica

Secondo il prefetto del Dicastero per il Culto Divino, le reazioni a Traditionis Custodes sono isteriche perché la Messa antica c’è ancora e chi non accoglie le riforme è «più protestante che cattolico». Ma il neoporporato Roche dimentica di dire che il giro di vite contro la Messa è già in corso e che lui è tra i protagonisti della guerra alla Tradizione.

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Messa antica e Fraternità San Pietro, un caso aperto

La FSSP ha ottenuto da Francesco per decreto, fin qui non pubblicato dal Vaticano, di potersi avvalere dei libri liturgici in vigore nel 1962. Ma è una facoltà già prevista dalle sue Costituzioni e che andrebbe riconosciuta a tutti gli istituti ex Ecclesia Dei. C’è poi il nodo ordinazioni. Insomma: un po’ di respiro per il rito antico, ma il caos post Traditionis Custodes permane.

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Traditionis Custodes. Obbedienza sì o no?

Sia nella sfera civile sia in quella ecclesiastica, i cattolici affrontano crescenti pressioni per sottomettersi a sentenze o comandi che sono sempre più in contrasto con l’insegnamento della Scrittura, della Tradizione e persino della ragione naturale. Per quanto riguarda la Chiesa non si può trovare migliore esempio di un diktat così preoccupante di quello del motu proprio Traditionis Custodes di papa Francesco e dei Responsa ad dubia della Congregazione per il culto divino, che limitano l’accesso ai tradizionali riti sacramentali e vogliono la loro eventuale eliminazione dalla vita della Chiesa. Cosa deve fare un fedele cattolico?

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Traditionis custodes, altra mannaia nelle risposte ai dubia

La Congregazione per il Culto Divino pubblica i Responsa ad dubia sull’interpretazione di Traditionis Custodes: emergono ulteriori restrizioni rispetto ai contenuti del motu proprio di papa Francesco, dai Sacramenti all’aut aut per chi non vuole concelebrare, fino all’accentramento delle decisioni (a danno dei vescovi). Insomma, si vuol seppellire la Messa in Rito antico.

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