Audio. È ancora cattolico il card. Betori?

L’Arcidiocesi di Firenze è in trattative per vendere a Sesto Fiorentino, otto mila metri quadri di sua proprietà alla comunità islamica locale affinché possa realizzarvi una moschea e un centro culturale islamico. Il card. Betori è convinto che ci sia una sola religione vera, quella cattolica oppure ritiene che le diverse religioni e identità culturali siano sullo stesso piano e meritino la stessa considerazione da parte degli uomini?

I fatti sono questi: l’Arcidiocesi di Firenze è in trattative per vendere a Sesto Fiorentino, otto mila metri quadri di sua proprietà alla comunità islamica locale affinché possa realizzarvi una moschea e un centro culturale islamico.

Il cardinale-arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha dichiarato: “La Chiesa fiorentina con la firma di questo protocollo ha dato concretezza all’affermazione del principio di libertà religiosa promosso soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II e ribadito continuamente dal magistero pontificio”. Il Cardinale ha aggiunto: “La trasformazione delle società occidentali in società multietniche, multiculturali e multi-religiose è un dato di fatto e un futuro che ci attende ineluttabilmente (…) l’unica alternativa alla civiltà dell’incontro è l’inciviltà dello scontro”.

Ci chiediamo: ma il cardinale Betori è convinto che ci sia una sola religione vera, quella cattolica oppure ritiene che le diverse religioni e identità culturali siano sullo stesso piano e meritino la stessa considerazione da parte degli uomini? L’avvento di una società multi-religiosa e multiculturale è davvero ineluttabile? E se così fosse perché il cardinale Betori non lo deplora?

Il cardinale è convinto che una società multi-religiosa sia migliore di una società cattolica? E’ convinto che tutte le religioni abbiano un uguale valore? Il cristiano che crede nella Santissima Trinità e il musulmano che la nega, l’ebreo che considera Gesù Cristo un impostore e il cristiano che lo adora come Figlio di Dio della stessa sostanza del Padre, il panteista che assorbe Dio nella natura e il teista, che crede in un Dio che trascende le creature, sono tutti sullo stesso piano? Ma questo non è cattolicesimo, è relativismo.

A nessuno la religione può essere imposta con la forza, perché nessuno può essere costretto a credere, ma non esiste un diritto a professare qualsiasi religione, esiste solo il diritto a professare la religione vera, perché l’errore non ha diritti. Certo esiste la verità ed esistono gli errori, così come esiste il bene ed esiste il male. Ma è giusto, e quindi ha un diritto solo ciò che è vero e non ciò che è falso. Se bene e male, verità ed errore hanno gli stessi diritti, vuol dire che la verità non esiste, tutto è opinione soggettiva, il relativismo trionfa.

Il cardinale Betori con le sue parole non professa la fede cattolica, ma il relativismo. Se volesse essere coerente il cardinale Betori dovrebbe non solo vendere, ma regalare le sue proprietà all’Islam, e non solo all’Islam, ma anche ai buddisti e ai politeisti. Il cardinale non dovrebbe limitarsi a questo, dovrebbe partecipare alle loro cerimonie, come ha fatto papa Francesco quando ha assistito nei Giardini Vaticani a un atto di adorazione di divinità pagane. E magari il cardinale dovrebbe proporre a papa Francesco di costruire una moschea all’interno del Vaticano, con i soldi offerti dalla diocesi di Firenze. Tutto ciò in omaggio al principio della libertà religiosa sancito dal Concilio Vaticano II.

Roberto de Mattei (18-10-2019)

(fonte: radioromalibera.org)

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