L’odio politico per Salvini da parte di molti vescovi italiani sta toccando punte grottesche. C’è persino chi “scomunica” i fedeli che lo votano. Non si può ridurre il tutto a uno scontro epocale pro o contro Salvini presentandolo come il male assoluto.
di Andrea Zambrano (23-05-2019)
Il mandato che la gerarchia cattolica sta portando avanti in questi giorni appare sconcertante per orizzonti e limitatezza di vedute: contro Salvini, senza se e senza ma. Di qua il bene, di là il male. Ma per un fedele che strizza l’occhio a questo gioco (l’ultimo è l’anatema del vescovo Mogavero che se l’è presa anche con gli elettori del vicepremier) ce ne sono altri dieci che provano fastidio per una riduzione della fede a referendum su un uomo politico mentre si tralascia l’abisso morale nel quale altri politici, e altri poteri anche europei, hanno lasciato sprofondare il Vecchio Continente.
In questo clima da guerra per bande, trovare un ago magnetico che orienti la bussola non è facile. Ma se un fedele volesse davvero orientarsi circa i criteri, lontano dalle pastoie ideologiche dei Mogavero, che cosa dovrebbe fare?
Tre esperienze di tre vescovi ci offrono una sorta di “Bignami” esaustivo di quelli che dovrebbero essere i criteri da utilizzare.
Il primo è l’arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi (in foto) che – intervenendo alla Giornata della Dottrina sociale organizzata dalla Nuova BQ ha fatto una disamina su quelli che sono i criteri attraverso i quali guardare l’Europa di oggi. Dal bene comune (“L’Europa nasce come respublica christiana e intende il bene comune come avente un carattere morale, finalistico, analogico e verticale, incentrato sul diritto naturale fondato, sostenuto e avvalorato dal diritto divino”) ai Nuovi diritti (“nel campo della biopolitica dobbiamo constatare frequenti pressioni delle istituzioni europee sugli Stati membri perché aprano la loro legislazione ai cosiddetti “nuovi diritti” che sono elementi del male comune”), Crepaldi ha avuto parole molto critiche nei confronti del Super Stato europeo e dei “Nuovi assolutismi” che lo ispirano. L’arcivescovo di Trieste ha messo in guardia da una nuova e pericolosa ideologia: “Esiste l’ideologia dell’europeismo, portata avanti da molte forze politiche, dalle élite intellettuali del vecchio continente che ha una visione della persona e della vita sociale non condivisibile dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa”.
Il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca (in foto) ha invece scelto la strada della nota informativa ai fedeli (LEGGI QUI) della sua diocesi (e ai suoi preti) per ricordare quali sono i princìpi che stanno a cuore ai cattolici. Non li ha chiamati “non negoziabili”, ma il senso, e l’ordine che vi ha dato, ripercorrono pedissequamente quelli che erano in un passato ormai remoto per la Chiesa, i criteri forniti da Papa Benedetto XVI per orientarsi in politica. “Mi auguro che siano elette persone che abbiano a cuore la difesa della vita in ogni momento del suo svolgimento, persone che abbiano a cuore la maternità e il diritto alla vita del concepito, candidati perciò che si facciano promotori di una politica di aiuto alla famiglia e alla nascita, alle ragazze madri, ai consultori e alle associazioni che sostengono il diritto alla vita”, ha esordito andando in controtendenza rispetto a molte sensibilità “moderne”, ricordando l’importanza della famiglia formata dall’incontro stabile fra l’uomo e la donna e, guardando agli anziani: “di fronte a una cultura dell’eutanasia – ha detto – siamo chiamati a scegliere candidati alle elezioni che manifestino una chiara coscienza anti-eutanasica”. Parole chiare, che aiutano a farsi idee altrettanto chiare. Ad esempio, con un appello del genere, chi tra i cattolici potrebbe coerentemente sostenere il Pd di Zingaretti, che ha appena fatto un appello proprio pro eutanasia?
Anche il vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta (in foto) ha utilizzato lo strumento della lettera ai fedeli (LEGGI QUI), ma il suo nome da qualche giorno è al centro di polemiche per un’intervista concessa al Quotidiano Nazionale nel corso della quale avrebbe detto che “sugli sbarchi ha ragione Salvini”. Il vescovo ha poi corretto il tiro dando la colpa al titolista, ma nella sostanza le sue parole non erano poi diverse da quelle attribuitegli. E di fatti gli è valso l’appellativo di Repubblica di “nemico della linea di Papa Francesco”. Uno stigma da anni ’70 (ricordate i nemici del popolo?) capace di “uccidere” mediaticamente. Infatti il povero vescovo finito nell’occhio del ciclone ha così cancellato tutte le interviste programmate negli ultimi giorni, compresa quella con la Nuova BQ. Intimidito dalle reazioni di casa sua, praticamente. Inquietante, ma fa lo stesso.
Però resta – ed è più esaustivo dell’intervista – quanto scritto nella lettera ai fedeli.
“Un pensiero anticristiano si è affermato come egemone, in nome di una singolare tolleranza interreligiosa e di una malintesa laicità”, ha detto fino a spingersi a frasi oggi decisamente politicamente scorrette: “L’Europa è nata anche nei passaggi cruciali di Poitiers, di Lepanto e alle porte di Vienna l’11 settembre 1683” demolendo oltre al “cattoislamismo” imperante anche la cultura egemone che fa dell’aborto e dell’eutanasia i suoi pilastri. Il documento di Suetta è un testo molto prezioso per un’analisi sui mali dell’Europa e sulle cure, che inevitabilmente partono e passano da una ri-cristianizzazione del Vecchio Continente. Tutto questo gli ha causato l’accusa di “vescovo sovranista”. Eppure è solo un vescovo che vive al confine con la Francia, dove a causa del far west immigrazionista, più drammatica ed evidente emerge la sconfitta dell’europeismo ideologico che abbiamo concepito fino ad oggi.
I pastori che giudicano la realtà con le lenti della ragione e della Chiesa ci sono ancora. Ma la loro voce è solo un soffio di vento.
(fonte: lanuovabq.it)
Faccia le CEI come vuole, a ciascuno di noi sarà chiesto conto dei suoi atti, nel Giorno del Giudizio.
Ma detto questo, il problema con Salvini e la Lega, è che, consacrazione al cuore di Maria fatta da Salvini, raccomandazioni ai Santi patroni d’Europa e ostentazione di bibbie e rosari a parte, la Lega dove è al potere, asfalta la persona e la famiglia. Questo è il punto, che vado a dettagliare.
Ho visto personalmente qui a Firenze e Toscana, che giustamente – dal suo punto di vista – la Lega non vuole collaborazioni col “Popolo della Famiglia”, col quale non vuol fare nessun accordo per provare a battere la sinistra, benché questo non sia facile, e gli farebbe comodo anche il per ora pur modesto contributo del PdF. La Lega fa questo perché il PdF gli scopre gli altarini.
Succede infatti che solo il PdF segnala politicamente cosa ha fatto la Lega, con FI e due consiglieri di FdI, in Regione Lombardia, dove queste forze sono al potere, e vediamolo narrato da una fonte terza, la NBQ, qui:
http://www.lanuovabq.it/it/lombardia-dopo-formigoni-passa-lagenda-contro-la-vita
Ovvero, la Lega della prostituzione statalizzata e della cannabis sdoganata “a uso terapeutico”, la Lega che fa da relatore alla legge sull’eutanasia, la Lega della contraccezione gratuita agli under 24 in Lombardia, la Lega che promuove la kill pill Ru-486 a casa, la Lega che cambia la legge sul seppellimento dei bambini abortiti e li trasforma in rifiuti ospedalieri ma fa seppellire al cimitero cani e gatti. La Lega che ha lasciato che la triptorelina diventasse farmaco liberamente prescrivibile e pure gratuito, la Lega che si adegua ai patti prematrimoniali voluti da M5S.
E, per essere ancora più puntuali, qui
http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2019/02/14/politica/le-leggi-formano-ol-costume
si apprende che leghista è anche il senatore Giancarlo Rufa che il 7 febbraio 2019, giusto la settimana prima di San Valentino, ha depositato a nome del partito la proposta di legge per la liberalizzazione della prostituzione e la riapertura delle case chiuse. Rufa però non si prende tutti i meriti: “La ripresentiamo per l’ennesima volta”. Vero, nella scorsa legislatura era stato il leghista Bitonci a presentarla e c’è una proposta di legge analoga che attende di essere calendarizzata alla Camera. Già calendarizzata invece, dettagliando quel che si diceva prima, la proposta di legge sull’eutanasia, relatore il leghista Roberto Turri, l’iter è partito dalle commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera.
La Lega che, si legge qui
https://www.popolodellafamiglia.lazio.it/archivio/articolo/il-popolo-della-famiglia-non-va-a-verona.html
in legge di bilancio 2019 non ha messo un euro per la famiglia o per una lotta seria alla denatalità. Ad oggi, zero provvedimenti di legge per la famiglia, anche se il cdx ha tutte le leve del potere in mano, anzi – nei fatti e non a discorsi – la Lega, la famiglia la asfalta.
E questa non è una mia opinione, ma sono fatti. Coerenti, peraltro, all’essenza pagana e proto-longobarda della Lega, di quando il Bossi andava sul Monviso a prendere l’ampolla dell'”acqua sacra”alle sorgenti del “Dio Po”, per poi fecondarvi, dopo un viaggio propagandistico lungo il fiume, la laguna di Venezia.
Ma ciascuno è libero di fare quello che vuole e sacrificare a chi vuole. Decideranno gli elettori. Sta di fatto che, col “Popolo della Famiglia”, i suddetti inconvenienti non ci sono: siamo tutti, ma proprio tutti, pro vita, famiglia e sussidiarietà: Dottrina sociale della Chiesa cattolica. Ovvero, un “sovranismo con l’anima”, fin dal nome del movimento e nel suo programma per l’Europa:
http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2019/04/19/politica/un-programma-per-ridare-un-cuore-alleuropa
diversamente, militeremmo in un altro partito… tipo la Lega ;-)))))
Avete notato che nessun partito fa una campagna elettorale seria per le Europee?… Noi, invece ci siamo. Anche in Europa.
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Non condivido affatto o solo in parte questo commento di Tossani. SALVINI NON HA AFFATTO CONSACRATO L ITALIA al Cuore Immacolato di Maria perche non è in suo potere farlo ma HA AFFIDATO L’ ITALIA che è ben diverso. ATTENZIONE ALLE IMPRECISIONI.
Non si allea col popolo della famiglia perché IL POPOLO CON A CAPO ADINOLFJ MAI HA VOLUTO in precedenza allearsi quando era appena nato volendo correre da solo e insultando La Lega e la destra.
Prova ne sia che Adinolfi adesso si e alleato con un partito di sinistra, essendo lui comunista convinto e mai rinnegato
Pertanto fondare un partito della famiglia per poi allearsi con.chj vuole le famiglie gay… è un controsenso madornale. Degno dj chi vuole stare con un piede su due staffe facendosi beffe della stupidità o ingenuità di certi cattolici.
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Patrizia, guarda i fatti. T’avevo già messo una catasta di link. Salvini sta semplicemente mentendo. Ora tutti gongolano perché ha vinto Salvini, baluardo contro i comunisti. Ma, a rigore, come ho già ricordato su questi commenti infinite volte, il fatto che abbia vinto Salvini, vuol dire che a settembre avremo la legge sull’eutanasia, vedi qui https://www.tempi.it/altro-che-pax-bioetica-questa-e-la-pace-dei-cimiteri/, che verranno riaperti i bordelli, altro cavallo di battaglia del vice premier, e che la vita umana seguiterà a essere macellata come in Regione Lombardia, dove Lega e FI sono al potere, vedi qui: http://www.lanuovabq.it/it/lombardia-dopo-formigoni-passa-lagenda-contro-la-vita. Se non credi a me, guarda i fatti.
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A PROPOSITO DI VESCOVI SCHIERATO A SINISTRA….
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