Sull’immigrazione i vescovi hanno perso la testa

Sconcerto, rabbia, amarezza: difficile dire quale sia il sentimento dominante nel leggere la raffica di dichiarazioni di vescovi e cardinali italiani che pontificano sul decreto sicurezza, ovviamente dando ragione ai sindaci ribelli. E anche sui 49 migranti irregolari al largo di Malta quanto conformismo…

di Riccardo Cascioli (07-01-2019)

Sconcerto, rabbia, amarezza: difficile dire quale sia il sentimento dominante nel leggere la raffica di dichiarazioni di vescovi e cardinali italiani che pontificano sul decreto sicurezza, ovviamente dando ragione ai sindaci ribelli e accusando il ministro dell’Interno Matteo Salvini di disumanità, nel migliore dei casi. A peggiorare la situazione poi, c’è il caso dei 49 migranti per i quali anche il Papa ieri ha lanciato un appello ai leader europei perché vengano accolti. Sono a bordo di due navi appartenenti a ONG, la Sea Watch e la Sea Eye, da 17 giorni al largo di Malta perché non vengono fatte attraccare.

Dal vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, al presidente della Commissione migranti della CEI, Guerino di Tora, dal vescovo di Noto, Antonio Staglianò, al cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, sembra ci sia una sola parola d’ordine: boicottare il decreto sicurezza, ribellarsi alla chiusura dei porti. Non si può non essere sconcertati nel notare una tale concentrazione di fuoco che almeno negli ultimi decenni non ha precedenti. Non si è mai vista tanta mobilitazione neanche quando in discussione c’erano temi che rivoluzionano l’antropologia, vedi unioni civili e ideologia gender tanto per stare alle ultime vicende. Addirittura i vertici della CEI hanno cercato di fermare in tutti i modi il popolo del Family Day. E ora, su temi ben più opinabili, come abbiamo ripetutamente spiegato, assistiamo a questo circo.

Caro Staglianò, canta che ti passa…

C’è anche rabbia perché in buona parte questi vescovi non sanno neanche di cosa stanno parlando: non conoscono il decreto sicurezza (sparano giudizi evidentemente dopo aver letto sbrigativamente qualche articolo di Repubblica o di Avvenire, che più o meno è la stessa cosa) e non conoscono neanche il catechismo (oppure lo conoscono, ma è roba del passato); parlano di obiezione di coscienza applicandola a materie sbagliate; si inventano nuove categorie cristiane per scomunicare quanti non odiano Salvini; addirittura il vescovo Staglianò, più a suo agio con le canzoni di Fabio Concato e Marco Mengoni che non con il catechismo, in una delirante intervista a Repubblica si inventa anche la categoria dei “cattolici convenzionali” (quelli che secondo lui sono contro l’accoglienza), sostenitori di una violenza satanica.

A nessuno di costoro passa per la mente almeno di confrontarsi con il semplice dato della realtà: nel 2018 le morti nel Mediterraneo – sono i dati ufficiali dell’Alto Commissariato per i rifugiati, pubblicati in questi giorni – sono più che dimezzate rispetto all’anno precedente (1.311 contro 2.872) grazie al fatto che sono state contenute le partenze dal Nord Africa (in Italia ci sono stati 23.371 sbarchi, quasi centomila in meno rispetto al 2017). E questo non solo non violando i diritti umani e non venendo meno al dovere di soccorrere le persone in mare, ma contribuendo alla lotta contro i trafficanti di uomini, visto che sono le grandi organizzazioni criminali quelle che gestiscono il traffico dai paesi africani al Mediterraneo.

E anche sulla vicenda dei 49 irregolari ancorati al largo di Malta ignorano che si tratta di una palese violazione delle regole da parte delle ONG, che hanno “rubato” gli immigrati alla guardia costiera libica per poter poi creare un caso politico, ricattando il nostro governo anche con l’aiuto di una Unione Europea che evidentemente ha deciso che l’Italia deve essere il campo profughi dell’Europa. A giocare sulla pelle di persone che sono state illuse e poi schiavizzate da bande di criminali sono queste ONG, non il governo italiano. Sarebbe ora che qualche vescovo scendesse dal pero e svelasse questa ipocrisia di falso umanitarismo.

Ma c’è anche una grande amarezza nel constatare come la gerarchia ecclesiastica stia riducendo la propria missione a politica, l’annuncio cristiano ad attività umanitarie. Sembra ormai esserci solo la dimensione orizzontale, l’affanno a riparare le cose del mondo che non vanno, oltretutto aderendo a criteri di giudizio mondani. Una gerarchia ecclesiastica che predica una liberazione politica, che propone una Chiesa ridotta al servizio di un’etica globale, cioè una Chiesa praticamente inutile.

(fonte: lanuovabq.it)

3 pensieri riguardo “Sull’immigrazione i vescovi hanno perso la testa

  1. Post di un blogger di ‘chiesaepostconcilio.blogspot’;

    “Da Fb ha detto…
    I veri nemici dei veri rifugiati sono i finti rifugiati cioè nigeriani, marocchini, tunisini, bengalesi, senegalesi ecc. Negli ultimi 7 anni sono arrivati via mare quasi un milione: di questi, i rifugiati sono circa 60mila ( il 5% dei “migranti). Sarebbero stati accolti con tutti gli onori se fossero arrivati solo veri rifugiati, fuggiti dalla guerra.
    Ma la presunta superiorità morale della sinistra impedisce di fare distinzioni e ritiene che avremmo il dovere di accogliere chiunque ce lo chieda , perché uno che è povero merita la stessa solidarietà di uno che fugge dalla guerra.
    Ma “abbiamo il dovere” chi? Il singolo cittadino italiano? Lo Stato?
    Singolarmente ogni cittadino italiano è libero, se lo ritiene, di far entrare legalmente in Italia un extracomunitario, ma l’unico modo lecito è di offrirgli un posto di lavoro nella propria azienda o, in alternativa, come collaboratore domestico o badante presso la propria famiglia, espletando , inoltre, le relative procedure burocratiche provvedendo anche a vitto e ad alloggio.
    Lo Stato è un’entità giuridica con confini geografici, non è una persona, e come tale non ha connotazioni sentimentali o morali ma fa esclusivamente riferimento alla legge che lo ha istituito e che lo regola. Come tale può consentire l’ingresso agli stranieri solo nei casi tassativamente previsti: turismo, studio, lavoro, investimenti, asilo politico.
    Non è previsto l’ingresso legale nel territorio dello Stato in caso di povertà. Povertà che, peraltro, è un concetto relativo e andrebbe parametrizzata. Dovremmo prima accogliere i nigeriani che provengono dalla seconda nazione più ricca dell’Africa, dietro il Sudafrica, o dovremmo prima accogliere quelli del Burkina Faso; e che dire di Haiti, Papua Nuova Guinea, Nicaragua, Honduras , Bolivia?
    La sinistra propone sostanzialmente di violare le leggi dello Stato ed abolirne di fatto i confini, in nome di un’idea universale di accoglienza, non considerando che in nessuno dei circa 200 Stati del Globo vige una simile ispirazione. Quindi ciò implicherebbe che tutti gli individui poveri del mondo, o che si ritengono tali, si riverserebbero in Italia come è accaduto negli ultimi 7 anni.”

    6 gennaio 2019 23:39

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  2. Visto che per questi fenomeni i migranti sono ormai diventati la principale ragion d’essere della Chiesa Cattolica, è mai possibile che a nessuno di loro sia venuto in mente che a conti fatti una cinquantina di persone potrebbe essere comodamente ospitata in Vaticano? Sia chiaro: a tempo indeterminato ed accollandosi tutti gli oneri e le rogne. Demagogico? Forse, ma, ricordando la vicenda Capalbio, “se tanto mi da tanto” vorrei che qualcuno mi spiegasse con parole chiare perché.

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  3. Costoro più che vescovi sono cialtroni che squalificano l’immagine di vescovo della Chiesa cattolica, specie quello con la chitarra, più noto per le prestazioni stravaganti che per l’opera di pastore. Degni vassalli del signore argentino.

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