Arrivano dall’Inghilterra conferme indirette sul memoriale di mons. Carlo Maria Viganò. Jorge Mario Bergoglio avrebbe “coperto” anche i misfatti del defunto cardinale Murphy-O’Connor, il prelato inglese che rivelò al mondo l’esistenza del “team Bergoglio”.
di Marco Tosatti (25-09-2018)
Nel settembre del 2013 una fonte estremamente autorevole, che allora era nel governo della Curia, mi raccontò una storia, che aveva appreso dai diretti interessati. È una storia che vorremmo fosse smentita; abbiamo chiesto una conferma agli uffici competenti, senza ricevere risposta. E questa storia coincide perfettamente con quella raccontata da Maike Hickson dalla Gran Bretagna, di cui daremo gli elementi essenziali, rimandandovi alla lettura dell’inchiesta completa su LifeSiteNews.
Ecco la storia così come ci è stata raccontata.
Nel giugno del 2013 il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede era sceso dal suo ufficio per celebrare una messa per un gruppo di studenti tedeschi nella cappella di Santa Monica, degli Agostiniani, di fianco al Palazzo del sant’Uffizio. Stava celebrando quando giunse all’improvviso il segretario nel presbiterio con un telefonino e gli faceva sapere che c’era il Papa al telefono. Müller chiese: gli hai detto che sto celebrando? Sì, ma ha urgenza di parlarle. Müller si recò in sacrestia, dove il Pontefice, con voce molto seccata, gli intimò di chiudere subito un’inchiesta che la Congregazione aveva aperto, ed era in corso su una persona che era sua amica, un cardinale.
La nostra fonte ci disse all’epoca che l’interessato era Murphy O’Connor, ex primate d’Inghilterra. La fonte non fu molto chiara sul genere di accuse; secondo lui era accusato da parte di una donna, che da diversi anni cercava di far valere le sue ragioni, e alla fine aveva presentato denuncia alla Congregazione per la Dottrina della Fede. All’epoca pensammo che si trattasse di qualche omissione commessa quando era vescovo di Brighton. L’inchiesta di Maike Hickson però ha messo a fuoco che si tratta d’altro.
A quanto pare l’inchiesta è stata chiusa; ed era comunque un’inchiesta condotta in grande segreto. Abbiamo chiesto ragguagli alle fonti ufficiali, – conferma o smentita – ma senza risposta. Probabilmente perché si tratta di materia che riguarda il segreto pontificio. Chi ci ha raccontato questa storia, un alto esponente di Curia, era sbalordito. Sia per il modo, in cui era avvenuta la comunicazione, sia per il messaggio. “Avrebbe dovuto dire: fatemi vedere il dossier, portatemi i risultati. Non si può ordinare all’inquirente di agire in un modo specifico a priori. Sono cose che lasciano molto perplessi”. Aggiunse che anche se si fosse trattato di un caso di mitomania, l’inchiesta avrebbe dovuto essere conclusa secondo le regole.
Dobbiamo aggiungere a questo punto che LifeSiteNews ha contattato l’ufficio del card. Müller, per chiedergli una smentita o una conferma della storia, ma la risposta è stata che non ci sarebbe stato nessun commento; e cioè LifeSiteNews ha ricevuto una non-smentita. Una richiesta analoga è stata avanzata presso la Sala Stampa Vaticana (come aveva fatto tempo fa chi scrive, senza successo). Forse LifeSiteNews avrà più fortuna; e ne saremmo ben felici.
Il cardinale Murphy O’Connor morì il 1 settembre 2017. Maike Hickson di LSN ha scavato nella vicenda, grazie a una fonte inglese molto ben informata. La donna non ha mai reso pubbliche queste accuse, ma è stata in contatto con le autorità ecclesiastiche per circa quindici anni, senza però che le sua accuse siano mai state sottoposte a una profonda indagine. La signora in questione è una vittima riconosciuta di abusi, vittima – quando aveva 13 o 14 anni – di un noto prete abusatore, padre Michael Hill, condannato dalla giustizia laica, a più riprese. Come ha scritto il Guardian, “Il suo caso è particolarmente noto perché il leader della Chiesa, il cardinale Cormac Murphy O’Connor, gli ha dato un posto nonostante avesse abusato dei ragazzi”. Come scrive LSN, Hill è stato spostato di parrocchia in parrocchia, a dispetto delle denunce dei genitori. Murphy O’Connor lo mandò come cappellano all’aeroporto di Gatwick; e lì fu accusato di abusi su una teenager con difficoltà di apprendimento, che era andata in cappella dopo aver perso un volo.
Murphy-O’Connor pagò le vittime di Hill, chiedendo in cambio il silenzio. La signora alla base della denuncia sostiene che quando fu abusata, oltre a Hill c’erano altri sacerdoti presenti, Murphy O’Connor era uno di loro. Nel 2000 ha raggiunto un accordo con la diocesi di Brighton per gli abusi subito da padre Hill e ricevette 40mila sterline.
Murphy O’Connor divenne arcivescovo d Westminster nel 2000. Ha fatto parte del gruppo di San Gallo, che ha organizzato l’elezione di papa Bergoglio. Era una dei grandi consiglieri e amici del Pontefice regnante.

Come scrive LSN, la storia di questa donna è una storia di giustizia negata, o di negazione di un processo dovuto. Ha contattato intorno al 2010 il cardinale Vincent Nichols, successore e pupillo di Murphy O’Connor, che però si è rifiutato di indagare. Per avere i dettagli completi della storia vi consigliamo di leggere il servizio di LifeSiteNews, che scrive che nel 2011 la diocesi di Portsmouth e la diocesi di Northampton contattarono la Congregazione per la Dottrina della Fede chiedendo al cardinale Levada di aprire un’inchiesta, e protestando per il rifiuto di Westminster, che contrastava con le norme fissate dalla Chiesa di Inghilterra in questi casi. Tutto il materiale fu consegnato a mons. Charles Scicluna, ora arcivescovo di Malta.
Quelli in Gran Bretagna che appoggiano la causa di questa donna sostengono che indipendentemente dal fatto che dica o no la verità, la Chiesa deve seguire le sue regole, e verificare. E a quanto pare ci sono stati diversi tentativi, da parte di alcuni vescovi, di far aprire un’inchiesta. Ma dice la fonte di LSN Murphy O’Connor è stato trattato “come se fosse sopra la legge”.
E se è vera la storia che ci è stata raccontata nel 2013, anche il Pontefice avrebbe agito in maniera analoga. Ma in questo momento in Gran Bretagna è in piedi un’inchiesta, commissionata dal governo, sugli abusi di ogni genere, il Truth Project (Progetto Verità). È probabile che la signora in questione abbia contattato il Truth Project, perché qualche settimana fa gli investigaroi hanno chiesto alla diocesi di Westminster tutti i documenti che riguardavano accuse contro Murphy O’Connor.
Conclude Maike Hickson: “Ci sembra che la Chiesa cattolica sia seduta ora su una bomba a orologeria. E in cima alla bomba siede papa Francesco”.
(fonte: marcotosatti.com)
Dio non voglia che ci troviamo di nuovo di fronte a una fosca e losca vicenda prelatizia di amiconi-compagnoni (compagnoni in cosa?).
Certo che, se le cose stanno come esposte, un papa che:
1) interrompe una celebrazione eucaristica per
2) INTIMARE a un sacerdote
3) qualcosa che vìola patentemente la legge della Chiesa,
la dice lunga sulla sua qualità di 1) persona e 2) di papa.
Sempre ammesso che quanto riportato da LSN risponda al vero.
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