Una giornata di studi sui temi dell’esortazione Amoris laetitia si è tenuta lunedì 17 ottobre presso l’Institut Catholique di Parigi. Il focus della giornata si è concentrato sull’aspetto del documento che rileva le più diverse interpretazioni nell’orbe cattolico, ossia quello del “discernimento e la maturazione delle coscienze”.
Il cardinale André Vingt-Trois (nella foto), arcivescovo di Parigi, nonché protagonista delle assemblee sinodali, è intervenuto in apertura dei lavori. Secondo il porporato l’esortazione richiede «un immenso sforzo di formazione al discernimento».
Il cambiamento a cui mira Amoris laetitia, lasciano intendere le parole di Vingt-Trois, è quello della “conversione pastorale” più volte richiamata da Papa Francesco. Un approccio, dice il cardinale, «che non si limita a ricordare le convinzioni dogmatiche della Chiesa sulla famiglia, né a stabilire un catalogo di regole generali che dovremmo e potremmo applicare in ogni circostanza».
Ritorna quindi il richiamo a quell’accompagnamento “caso per caso” che più volte ha caratterizzato il dibattito prima, durante e dopo il sinodo sulla famiglia. «Si tratta di ri-orientare, ri-aggiustare, regolare gli elementi di azione [pastorale], i modi di approccio, le procedure. (…) È una chiamata», sottolinea l’arcivescovo di Parigi, «a illuminare le persone nella situazione in cui si trovano».
Il discernimento, indica Vingt-Trois, si fonda su «due dimensioni inseparabili»: quella «antropologica» del messaggio della Chiesa sulla famiglia, basato sulla «convinzione della salvezza realizzata in Gesù Cristo», e d’altra parte «il discernimento della situazione particolare».
(fonte: sinodo2015.lanuovabq.it)