di Pietrangelo Buttafuoco
Quattro preti di strada, ovvero di moda e in voga, sono stati reclutati dalla tivù per predicare il Vangelo.

“Il vento è cambiato”, dice uno dei quattro, don Vinicio Albanesi, che aggiunge: “Speriamo che duri”. Il nuovo corso incoraggiato dall’attuale vescovo di Roma, Papa Francesco, impegna la Rai ed è perciò che lo spazio televisivo della domenica sarà affidato esclusivamente a operatori religiosi impegnati nel sociale. Dio ce ne scampi, con don Albanesi, a spiegare l’Evangelo, ci saranno anche don Luigi Ciotti, don Maurizio Patriciello (quello della Terra dei Fuochi) e don Gino Rigoldi.
Naturalmente non è una grande rivoluzione – il lancio della presunta novità è solo una ruffianata – perché giustappunto, questi cosiddetti “preti di strada”, la cui capacità mediatica è più che potente, sono stati sempre in tivù, invitati ovunque, ospiti prediletti di Fabio Fazio e moltiplicati quindi nell’enfasi retorica dell’ideologicamente corretto che li ha proclamati testimoni dell’unico verbo a tutti loro caro, il pensiero unico.
© Foglio Quotidiano (27/11/2014)
Perchè questi signori che, di fatto, fanno gli assistenti sociali, gli ambientalisti, i giustizieri del popolo, i movimentisti indefiniti, si ostinano a vestire abiti ecclesiastici (metaforicamente parlando), se proprio non ne vogliono sapere di svolgere il ministero che attiene la loro vocazione (presunta) sacerdotale?!
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